lunedì 16 febbraio 2009
Dopo gli ultimi fatti di cronaca, nel prossimo Consiglio dei ministri sarà varato un pacchetto di misure che anticipa la legge in discussione al Senato: nessun beneficio di legge per chi commette certi reati.
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Svolta nelle indagini sull'aggressione di sabato scorso al parco della Caffarella, a Roma. A quanto si apprende da fonti di agenzie, i sospetti sono caduti su due romeni,già identificati.La svolta potrebbe avvenire entro breve tempo, consentendo al pm di Roma Vincenzo Barba, il pubblico mistero che ha già risolto il caso dello stupro di Capodanno ad 'Amore09', e agli investigatori della Squadra Mobile diretta da Vittorio Rizzi di mettere uin primo punto fermo sulla vicenda. Nel mirino degli investigatori due romeni, identificati attraverso la comparazione dei dati raccolti in questa prima fase delle indagini. In particolare, l'identikit realizzato con gli elementi forniti dai due ragazzini aggrediti è stato raffrontato con le foto segnaletiche: i due romeni non sono sconosciuti alla Squadra mobile.In arrivo il decreto. Il Governo intende anticipare - tramite un provvedimento da approvare al prossimo Consiglio dei ministri - alcune misure contenute nel disegno di legge sicurezza approvato dal Senato, tra cui quella che esclude la possibilità della concessione degli arresti domiciliari a chi è accusato di stupro. È quanto emerso ieri dal Viminale, secondo cui vuole essere un segnale forte dopo gli ultimi, terribili fatti di cronaca. È l'articolo 26 del ddl sicurezza ('Modifica alle disposizioni del codice di procedura penale in tema di misure cautelari personalì) - un emendamento presentato dalla Lega - a contenere la stretta nei confronti di chi è accusato di reati di violenza sessuale. Il provvedimento rende obbligatoria la custodia cautelare in carcere - escludendo i domiciliari o altri benefici come l'affidamento in prova ai servizi sociali o il regime di semilibertà - per chi commette questo tipo di reati. Il ddl, approdato alla Camera dopo il via libera del Senato, sarà probabilmente modificato a Montecitorio; dovrà quindi tornare nuovamente a Palazzo Madama per l'ok definitivo. Il Governo intenderebbe, invece, dare una risposta immediata. Da qui la soluzione che prevederebbe l'anticipo dell'entrata in vigore della norma.
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