giovedì 14 aprile 2022
Un decreto per semplificare. Multe da luglio agli esercenti che non accettano il pagamento digitale, niente e-fattura per i piccoli, una lingua per i concorsi nella Pubblica amministrazione
il premier Mario Draghi

il premier Mario Draghi - Ansa / Palazzo Chigi

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Nel giorno in cui la Commissione Europea sblocca la prima rata per l’Italia del Recovery plan, in Cdm l’esecutivo trova la quadra su un altro pacchetto per facilitare le misure alle quali è vincolata l’erogazione del resto dei soldi stanziati per il Paese. Il pagamento confermato ieri ha un valore di circa 24,1 miliardi di euro: 11,5 di contributi a fondo perduto e 12,6 di prestiti. Ma l’importo effettivamente versato si riduce a 21 miliardi, al netto di una quota trattenuta a compensazione dell’ammontare già ricevuto (un anticipo del 13% arrivato ad agosto e non condizionato da obiettivi).

«Buone notizie per l’Italia – ha commentato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen –, il primo pagamento Eu è ora in corso». Nel frattempo, ha assicurato il commissario Ue per l’Economia, Paolo Gentiloni, «l’Europa è al lavoro con le autorità italiane per continuare l’attuazione del Next generation Eu». Sono 45 gli obiettivi da centrare entro giugno per mettere al sicuro l’incasso dei fondi. Vediamo alcune delle misure contenute nella bozza approvata ieri.

Multe per chi non ha il Pos.
In aiuto alla lotta all’evasione l’esecutivo ha previsto di anticipare di sei mesi, al 30 giugno 2022, le multe per gli esercenti che non permettono i pagamenti con il Pos. L’obbligo di accettare carte di credito e bancomat era già stato introdotto nel 2014, ma non prevedeva sanzioni fino a gennaio 2023.

Stretta sui bonus.
Come già accaduto con le agevolazioni per il risparmio energetico, le informazioni sugli interventi effettuati usufruendo di ecobonus e sismabonus verranno trasmesse per via telematica all’Enea, in modo da avere un quadro preciso del risparmio conseguito.

Fatturazione elettronica. Su proposta del titolare del Mise, Giancarlo Giorgetti, le partite Iva in regime forfettario entro i 25mila euro non saranno obbligate alla fatturazione elettronica fino al 2024.

Efficienza della giustizia. Per l’efficientamento del sistema giudiziario, che passa anche dalla riforma complessiva ancora in via di definizione, al ministero di via Arenula sarà istituito un comitato tecnico scientifico per il monitoraggio sul funzionamento della giustizia civile, sulla ragionevole durata del processo e sulla statistica giudiziaria. Si tratta di un organismo di consulenza e supporto nella valutazione sullo stato degli obiettivi di «accelerazione e semplificazione» dei procedimenti. Sarà presieduto dal guardasigilli e composto da un massimo 15 membri (senza compenso).

Comunicazione per la Pa. Nella bozza approvata in Cdm è previsto anche un codice etico per il «corretto utilizzo delle tecnologie informatiche, dei mezzi di informazione e social media». Un vademecum pensato per «tutelare l’immagine della pubblica amministrazione». Contestualmente sarà necessaria «almeno una lingua straniera», da verificare nei concorsi, per accedere a un posto di lavoro pubblico.

Fondi non spesi. C’è poi la possibilità che i fondi non spesi potranno essere destinati a «progetti bandiera» delle Regioni, purché restino all’interno della stessa missione del Pnrr per cui sono previsti.

Concorso Sud. Per coprire i posti rimasti vacanti dopo le due edizioni del «Concorso Sud», si potranno stipulare contratti di collaborazione con professionisti che abbiano le stesse competenze richieste nei bandi. La ministra Mara Carfagna ha proposto anche un rafforzamento delle Zes (le Zone economiche speciali) e nuove risorse destinate ai vincitori del bando sui beni confiscati alla mafia per far fronte alle spese di gestione.

Lotta al lavoro nero. Nella bozza figura anche l’istituzione di un portale nazionale del sommerso per contrastare il lavoro nero. Una piattaforma integrata in cui confluiranno «le risultanze dell’attività di vigilanza svolta dall’Ispettorato nazionale del lavoro, dal personale ispettivo dell’Inps, dell’Inail, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di finanza». L’obiettivo è quello di consentire «un’efficace programmazione dell’attività ispettiva» e di «monitorare il fenomeno su tutto il territorio nazionale». Il portale costerà 5 milioni per il 2022 e 800mila euro a partire dall’anno successivo».

Salute e ambiente. Per il clima sarà istituito un sistema nazionale di prevenzione della salute dai rischi ambientali e climatici. La struttura avrà il compito di armonizzare le politiche del Servizio sanitario «per la prevenzione, il controllo e la cura delle malattie acute e croniche, trasmissibili e non trasmissibili», associate a rischi appunto di tale natura.

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