sabato 9 agosto 2014
​L'uomo aveva 65 anni. Uno dei due figli, di 31 anni, era disabile. Forse una preoccupazione legata alla sua salute tra le cause del tragico gesto. Il pensionato risiedeva con la famiglia in Toscana.
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​Drammatico caso di omicidio-suicidio in Basilicata. Un pensionato di 65 anni, ex carrozziere, ha ucciso il figlio disabile, l'altra figlia, la moglie e si è suicidato. È accaduto a San Fele, paese dell'appennino lucano in provincia di Potenza. È ancora mistero sul movente della strage: all'inizio si era pensato che a far scattare la follia dell'uomo potrebbe essere stata proprio la condizione di disabilità di uno dei due figli, Luca, di 32 anni, ma c'è un altro elemento su cui si concentra l'attenzione degli inquirenti: l'uomo proprio ieri era andato all'ospedale di Potenza per alcuni controlli. L'altra figlia, Chiara, aveva 27 anni; la moglie, Maria Stella Puntillo, ne aveva 57. I carabinieri hanno trovato la pistola usata per il massacro, regolarmente detenuta. L'uomo si chiamava Vito Tronnolone e prima di portare a compimento il suo folle gesto ha telefonato alle sorelle, che vivono in Toscana, dicendo: "Ho ammazzato tutti e ora mi ammazzo io".La famiglia Tronnolone viveva in Toscana, a Lastra a Signa (Firenze), da oltre trent'anni: erano a San Fele da una ventina di giorni per trascorrervi un periodo di vacanza.  "Siamo tutti sconvolti": questo il primo commento di Donato Sperduto, il sindaco di San Fele, arrivato vicino all'abitazione della famiglia Tronnolone, dove è giunto anche il pm di Potenza, Anna Gloria Piccininni. Nessuno, tra parenti e amici della famiglia, aveva notato "segnali" che potessero far intuire l'intenzione di compiere una strage da parte di VitoTronnolone. All'esterno dell'abitazione di campagna alcuni parenti, disperati per i quattro morti, raccontano però che negli ultimi giorni il capofamiglia "era più ansioso del solito, perché era molto preoccupato per il suo stato di salute". Tra le lacrime una sorella di Maria Stella Puntillo, moglie di Tronnolone, ricorda "quel povero innocente di Luca", il figlio disabile: "Per noi era sempre un bambino, non riusciamo acapire che cosa sia successo".  
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