martedì 24 luglio 2012
I Pm hanno firmato la richiesta di rinvio a giudizio. Tra gli altri l'ex presidente del Senato, Nicola Mancino, l'ex ministro Calogero Mannino, capi mafia, alcuni ufficiali dell'Arma dei Carabinieri e il figlio dell'ex sindaco di Palermo, Massimo Ciancimino​.
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​I pm di Palermo hanno firmato la richiesta di rinvio a giudizio dei 12 indagati per la trattativanell'ambito dell'inchiesta sulla trattativa Stato-mafia. Tra i quali l'ex presidente del Senato Nicola Mancino, l'ex ministro Calogero Mannino, capi mafia, ufficiali dell'Arma e Ciancimino Jr. La richiesta di rinvio a giudizi è firmata dal procuratore aggiunto Antonio Ingroia e dai pm Nino Di Matteo, Lia Sava e Francesco Del Bene e vistata ma non firmata dal procuratore Messineo; riguarda i capimafia Totò Riina, Giovanni Brusca, Nino Cinà, Leoluca Bagarella e Bernardo Provenzano. Il processo verrà richiesto anche per il figlio dell'ex sindaco Vito Ciancimino, Massimo, per il generale dei carabinieri, Mario Mori, per l'ex capitano dell'Arma, Giuseppe De Donno e per l'ex capo del Ros, Antonio Subranni.

L'istanza riguarda, inoltre, l'ex ministro dell'Interno Nicola Mancino, il senatore del Pdl Marcello Dell'Utri e l'ex ministro Calogero Mannino. Gli imputati sono accusati a vario titolo di violenza o minaccia a corpo politico dello Stato e concorso in associazione mafiosa. Mancino è accusato di falsa testimonianza e Ciancimino, oltre che di concorso in associazione mafiosa, di calunnia."Questa richiesta di rinvio a giudizio è un capriccio di Ingroia. Capovolge la mia posizione: da minacciato prolungatamente dall'incombenza di un'attentato mafioso, ad accusato. Insomma, da vittima vengotrasformato da Ingroia in ben altro".

Lo ha detto il parlamentare Calogero Mannino, commentando la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla procura di Palermo nell'ambito dell'indagine sulla trattativa tra Stato e Mafia. Il reato ipotizzato è quello di attentato a un corpo politico, amministrativo o giudiziario dello Stato. "Il vero problema della giustizia a Palermo è proprio Ingroia", riprende Mannino con amarezza: "Da 21 anni vado e vengo dal Palazzo di giustizia di Palermo, risultando alla fine innocente. Ma affronterò anche questa storia e affronterò Ingroia che, invece di cercare la verità, l'affossa con questo processo".

*** aggiornamento del 22 luglio 2019

Confermando la sentenza di primo grado, la prima sezione della Corte d'appello di Palermo ha assolto l'ex ministro Dc Calogero Mannino dall'accusa di minaccia a Corpo politico dello Stato. Era imputato nel processo stralcio sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. L'accusa ne aveva chiesto la condanna a 9 anni.

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