mercoledì 25 marzo 2020
Sindaci Lombardi: fare i tamponi come in Veneto, ma la Lega si oppone. Morti altri quattro medici sale a 29 decessi dall'inizio dell'epidemia
Angelo Borrelli

Angelo Borrelli - Ansa

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E' negativo al coronavirus il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, che lunedì si era autoisolato accusando sintomi simil-influenzali. Martedì mattina il risultato del tampone. Sempre di martedì la notizia della morte di altri 3 medici per Covid-19.

Sono 9.362 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 1.036 in più di ieri. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile nel corso della conferenza stampa alla quale non è presente Angelo Borrelli che ha accusato uno stato febbrile e si è isolato nella propria abitazione. Ieri l'aumento dei guariti era stato di 894. Sono complessivamente 57.521 i malati, con un incremento rispetto a ieri di 3.491. Martedì l'incremento era stato di 3.612. Continua quindi per il secondo giorno il calo: l'apice è stato toccato domenica con 3.780 nuovi malati.

Il numero complessivo dei contagiati, comprese le vittime e i guariti,ha raggiunto i 74.386. Il dato è stato fornito dalla Protezione Civile. Per quanto riguarda le vittime sono stati superati i 7mila morti in Italia a causa del coronavirus. Sono infatti complessivamente 7.503 i deceduti, con un aumento rispetto a ieri di 683. Martedì l'aumento era stato di 743.

Infine sono 3.489 i malati ricoverati in terapia intensiva, 93 in più rispetto a ieri. Di questi, 1.236 sono in Lombardia. Dei 57.521 malati complessivi, 23.112 sono poi ricoverati con sintomi e 30.920 sono quelli in isolamento domiciliare.

In Lombardia meno contagi e meno morti

Rallenta la crescita dei contagiati da Coronavirus in Lombardia così come quella dei deceduti. Il numero dei positivi sale a 32.346, ovvero 1.643 più di ieri, quando i nuovi casi erano stati 1.942. Il numero dei decessi giornalieri scende sotto quota 300 seppur di poco (296) per un totale di 4.178 morti. È salito a 10.026 quello delle persone non in terapia intensiva (315 in più da ieri) mentre in terapia intensiva sono ricoverati 1.236 pazienti, 42 da ieri. Lo ha spiegato l'assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera.

Gallera ha poi fatto il punto sulle provicne lombarde. Supera quota settemila il numero dei positivi nella provincia di Bergamo, la più colpita dal Coronavirus. Ieri ci sono stati 344 nuovi casi accertati, per un totale di 7.072 contagiati. Solo a Milano il numero di nuovi positivi è stato superiore 373 (di cui 141 in città), per un totale di 6.074 di cui 2.438 nel capoluogo. Si tratta comunque di un dato che mostra come "a Milano il grande sforzo sta consentendo alla diffusione del virus crescite non esponenziali". Scende sotto i 300 (a 299) il numero dei nuovi contagiati a Brescia, dove i positivi sono in tutto 6.597. E si conferma la mancanza
di nuovi contagiati a Codogno.

Borrelli con la febbre, Bertolaso in ospedale

Il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha accusato questa mattina sintomi febbrili mentre era in corso il comitato operativo. Secondo quanto si apprende, al commissario è stato fatto un nuovo tampone per il coronavirus dopo quello negativo di qualche giorno fa e si attende l'esito dell'esame. Intanto, la conferenza stampa prevista per le 18 è stata annullata. L'aggiornamento dei dati di dettaglio sul monitoraggio sanitario in Italia, verrà fornito attraverso un comunicato stampa che sarà diffuso alle ore 18.

E in Lombardia è stato ricoverato all'ospedale San Raffaele di Milano Guido Bertolaso, l'ex capo della protezione civile chiamato dal presidente della Lombardia Attilio Fontana come consulente per il progetto del nuovo ospedale in fiera. Ieri Bertolaso aveva annunciato di avere la febbre e di essere risultato positivo al Coronavirus. Le sue condizioni sono buone e trascorrerà la quarantena in ospedale.

Sindaci lombardi: tamponi come in Veneto. La Lega si oppone

Sono 81 i sindaci della Città Metropolitana di Milano che hanno firmato un appello rivolto alla Regione Lombardia in cui chiedono un cambio di strategia contro il Coronavirus, con l'attivazione della sorveglianza attiva che prevede di fare i tamponi a tutte le persone con sintomi riconducibili al Covid19, soprattutto le persone che sono a casa ammalate e non ricorrono all'assistenza ospedaliera. La lettera è stata firmata da sindaci del centrosinistra, del centrodestra, di liste civiche ad eccezione di quelli della
Lega. I primi cittadini denunciano come l'epidemia sia più diffusa di quello che appare dai dati ufficiali. Per questo i sindaci prendendo a modello l'esperienza della Regione Veneto, chiedono a Regione Lombardia di attivare la "sorveglianza attiva", che prevede di fare i tamponi a tutte le persone con sintomi riconducibili al Covid19, soprattutto le persone che sono a casa ammalate e non ricorrono all'assistenza ospedaliera, "e in base al risultato di sottoporre conseguentemente a tampone i familiari e tutte le persone con le quali sono entrate in contatto". Infine nell'appello i sindaci hanno ribadito la "assoluta necessità di
sottoporre periodicamente al tampone i medici di base".

In Emilia Romagna ora preoccupa Parma. Cure a casa

Con Piacenza in calo, è diventata Parma la provincia dell'Emilia-Romagna che più preoccupa dal punto di vista dei contagi. A confermarlo il commissario per l'emergenza, Sergio Venturi, durante il bollettino quotidiano: "Il numero di servizi al giorno per Covid in ambulanza è ancora di 147: sono ancora tanti e abbiamo bisogno di registrare un pò i comportamenti", ha spiegato, ricordando che il picco per Parma nei giorni scorsi era stato di 172. Per Venturi, la situazione di Parma ricorda quella "di un equilibrista che cammina su un filo sottile", quindi "la mia raccomandazione ai cittadini di Parma è di starsene a casa.

In generale salgono a 10.054 i casi di positività in Emilia-Romagna, 800 più di ieri. Le guarigioni sono 721, 163 in più dall'ultimo aggiornamento, mentre i decessi salgono a 1.077, 92 in più. I pazienti in terapia intensiva sono 294, appena 3 in più da ieri. "Il trend non è negativo, è più lento di come vorremmo, ma comincia a essere significativamente in riduzione", ha spiegato Venturi.

L'Emilia-Romagna, inoltre, accelera sulla ricerca di positività in casa, con la possibilità di curare i pazienti direttamente al loro domicilio. La Regione, ha confermato il commissario Venturi, ha in mente di preparare un protocollo per giovedì o al massimo venerdì. Obiettivo: "Diventare più aggressivi contro la malattia sviluppata in casa". Venturi, infatti, ha spiegato che "dopo aver messo in sicurezza gli ospedali, dobbiamo fare in modo di poter curare al proprio domicilio più pazienti possibile, cogliendoli nella fase sintomatica".


Lazio: allarme case di riposo

Registrati oggi nel Lazio 173 casi di positività, con un trend al 10%, e 15 decessi. Le persone uscite dalla quarantena sono 3.150. Il dato incoraggiante riguarda l'aumento costante dei guariti che nelle ultime 24 salgono di 28 unità arrivando a 131 totali. Ma si registra una situazione "molto seria nelle case di riposo. Lo afferma l'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato "Bisogna - spiega - mantenere alto il livello di attenzione soprattutto in riferimento alla gestione degli ospiti non autosufficienti, e per le misure di protezione adottate. Stigmatizzo quei gestori che hanno consentito le visite l'accesso a persone non autosufficienti. Dobbiamo mantenere altissima l'attenzione. Sono cluster di comunità che devono essere isolati". Intanto si è deciso di trasferire tutti gli oaspiti della Casa di riposo di Nerola in strutture ospedaliere e di effettuare tutti i controlli necessari.

Altri 6 medici morti

Intanto continua a salire il bilancio dei medici deceduti per l'epidemia di Covid-19. Oggi in Italia, secondo quanto fa sapere la Federazione nazionale degli ordini dei medici, si registrano altri cinque decessi. Il totale sale così a 31 decessi dall'inizio dell'epidemia. Sono però i medici di famiglia ad essere più esposti al rischio contagio: i dati della federazione di categoria rivelano infatti che il 50 per cento dei deceduti era un medico di base.

Nelle Marche un ospedale da campo con personale cinese

Entro tre giorni verrà realizzato dalla Cina un ospedale da campo nelle Marche nel quale lavoreranno 50 medici, 80 infermieri e 30 tecnici tutti provenienti dal paese asiatico. Lo ha annunciato il capo delle emergenze della Protezione Civile Luigi D'Angelo sottolineando che si tratta di tutti sanitari ed esperti che "hanno lavorato a Wuhan e che potranno portare un'esperienza importante".

Tornano a Bergamo le ceneri di 102 deceduti

Oggi pomeriggio i carabinieri del comando provinciale di Bergamo hanno riportato al cimitero monumentale di Bergamo le urne di 102 defunti da coronavirus le cui salme erano state cremate nei cimiteri delle città di Ferrara, Copparo (Ferrara), Modena e Bologna. Si tratta dei feretri che i mezzi dell'esercito avevano portato via da Bergamo, con due impressionanti colonne di mezzi, nelle giornate del 18 e 21 marzo scorsi.

Più mascherine per le carceri

"Alla data del 19 marzo il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria ha consegnato ai Provveditorati Regionali quasi duecentomila mascherine (199.127), nonché 768.889 guanti di gomma monouso. Lunedì scorso sono state richieste al Comitato operativo del Dipartimento della Protezione Civile altre 150.000 mascherine di tipo chirurgico da distribuire agli istituti penitenziari". Lo ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, ricordando che nelle carceri "allo stato attuale risultano 15 contagiati".

Ue, più fondi alla ricerca per debellare il coronavirus

La Commissione europea ha aggiornato il programma per l'anno in corso di Horizon, il quadro di sostegno alla ricerca Ue, aggiungendo 47,5 milioni di euro per 17 progetti di ricerca sul coronavirus. Lo ha reso noto la Commissaria competente Mariya Gabriel con un tweet.

Dal 10 marzo rimpatriati oltre 30.000 italiani

"Dal 10 marzo, data in cui è stato effettuato il primo trasporto da Malta a Pozzallo al 23 marzo scorso sono rientrati, tramite mezzi aerei ed altri mezzi di trasporto, in Italia circa 30mila connazionali che si trovavano temporaneamente all'estero". Lo dice nell'Aula della Camera il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà rispondendo al question time. "Il Governo sta gestendo una crisi senza precedenti: ci troviamo dinanzi ad una emergenza storica. Lavoriamo per garantire il rientro in Italia di tutti i connazionali all'estero che ne fanno richiesta".

Il calcio pensa a giocare anche d'estate

Il calcio potrebbe giocare anche d'estate per portare a termine campionati nazionali, Champions ed Europa League entro la fine di agosto. L'ipotesi è fra gli scenari che la Uefa sta prendendo in considerazione nei tavoli di lavoro con federazioni, Eca, European Leagues e Fifpro, aperti dopo il rinvio dell'Europeo per l'emergenza coronavirus. Sono giorni di continue riunioni in teleconferenza nel mondo del pallone. In particolare a livello europeo si stanno valutando due soluzioni. Una sequenziale, in cui si dà priorità alla conclusione dei campionati nazionali, terminati i quali si giocherebbero gli ultimi turni delle coppe europee. E una che prevede di portare avanti in parallelo i campionati, la Champions e l'Europa League. Prolungare la stagione fino ad agosto comporterebbe la
proroga di due mesi dei contratti in scadenza e lo slittamento in avanti della finestra estiva di mercato.




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