mercoledì 23 gennaio 2013
​Nella Relazione annuale al Parlamento sullo stato della giustizia, il Guardasigilli Paola Severino ha evidenziato l'impatto del “Salva carceri” sulla popolazione detenuta. C'è stato anche un ampliamento della detenzione domiciliare. Dai tagli ai tribunali verranno «risparmi significativi».
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«Nel complesso si è avuta, per la prima volta negli ultimi anni, una progressiva riduzione della popolazione detenuta», passata da 68.047 al 30 novembre 2011 a 66.888 del 31 ottobre 2012. Lo rileva il guardasigilli, Paola Severino, ricordando, nella relazione al Parlamento, l'impatto del decreto salva carceri e dell'ampliamento della detenzione domiciliare. Importante il calo delle persone interessate dal fenomeno delle “porte girevoli”: si è passati dal 27% nel 2009 al 13% al 31 ottobre scorso. Sensibile incremento, poi, dei detenuti ai domiciliari, pari oggi a 8.647, di cui 2.393stranieri.Il progetto di legge sulle misure alternative, che non è diventato legge prima della fine della legislatura, «ha il pregio di coniugare sicurezza sociale e deflazione, sia processuale che detentiva». Così il Guardasigilli Severino torna a parlare di uno dei progetti che ha avuto più a cuore durante il suo mandato di ministro. Le misure previste del disegno di legge «avrebbero potuto interessare nell'immediato una platea di oltre 2.800 detenuti, oltre a generare - si legge nella relazione - benefici significativi in termini di flussi carcerari».L'ottica in cui è nato questo ddl è quella di «recuperare la centralità dell'idea del carcere come extrema ratio», ricorda Severino, per la quale la questione carceraria ha costituito, nella sua attività di ministro, «unfilo continuo di azione, mai interrotto». Inoltre il ministro ha ribadito l'impegno a consegnare, entro il 31 dicembre 2014, 11.700 nuovi posti nelle strutture carcerarie. Questo l'obiettivo tracciato dal guardasigilli Paola Severino nell'annuale relazione sullo stato della giustizia al Parlamento. Nel testo, il ministro Severino ha spiegato che già nel 2012 sono stati consegnati 3.178 nuovi posti, a cui se ne aggiungeranno altri 2.382 entro giugno 2013.Tagli ai tribunali e riduzione dei costiLa revisione della geografia giudiziaria, con il taglio di 31 Tribunali, altrettante procure e 667 uffici del Giudice di Pace, porterà, oltre a «benefici in termini di maggiore efficienza», anche «risparmi di spesa significativi stimabili in circa 55 milioni di euro per il 2012 e 95 milioni di euro per gli anni successivi». Lo evidenzia la Relazione 2012 sulla Giustizia, depositata dal ministro Paola Severino in Parlamento. Per l'applicazione delle misure contenute nella riforma, ricorda la Relazione, «si stanno ora definendo, di concerto con il Csm, le nuove piante organiche, che consentano di assicurare che i benefici potenziali derivanti dalla riorganizzazione geografica vengano realizzati al meglio». Risparmi verranno anche dall'introduzione del filtro in Appello, pensato per regolare l'accesso alle impugnazioni, per una cifra stimata in circa 28 milioni di euro l'anno.Intercettazioni in calo
 
 
Si riducono le spese per le intercettazioni e calano parallelamente i “bersaglì telefonici”. Nella Relazione depositata oggi dal ministro Severino si legge che «l'analisi delle spese di giustizia mostra una lieve diminuzione del costo delle intercettazioni (-4,6% nel 2011) per le quali si beneficia ancora della norma contenuta nella finanziaria del 2010 che ha azzerato i costi per la produzione dei tabulati da parte delle compagnie telefoniche. Si registra inoltre una riduzione anche nel numero dei bersagli telefonici intercettati (-3%)».
In materia di intercettazioni, ricorda la Relazione, «è stata istituita, sulla base del parere favorevole rilasciato dall'Avvocatura Generale dello Stato, e senza oneri aggiuntivi per l'amministrazione, una Commissione tecnica» che supporterà il ministero per arrivare «all'espletamento di una gara unica nazionale per  l'acquisizione dei servizi di intercettazione telefonica, telematica ed ambientale».
L'iniziativa «consentirà di acquisire i servizi di intercettazione in forma centralizzata, razionalizzando il sistema sia attraverso la realizzazione di un servizio omogeneo su tutto il territorio nazionale, sia in virtù dei risparmi di spesa e di energie umane conseguenti all"introduzione della fatturazione in modalità forfettaria».

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