venerdì 13 settembre 2019
Dopo l’intervista ad Anzaldi il direttore Tarquinio risponde al direttore Sangiuliano
Servizio e condizione della Rai. E le libere scelte editoriali del Tg2
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Gentile direttore,
leggo su 'Avvenire' del 12 settembre 2019 un’intervista concernente attività della testata che dirigo sulla quale, pur non replicando quasi mai, ritengo doverose alcune puntualizzazioni. Le critiche sono legittime e noi abbiamo un alto rispetto costituzionale del Parlamento e delle sue prerogative, ma allo stesso modo non si possono addurre a sostegno delle proprie tesi fatti non corrispondenti alla realtà dei fatti.

1) Non è vero che alla manifestazione dell’opposizione, il 9 settembre corso, sia stato dato più spazio che alla maggioranza e al premier Conte. In quella edizione il presidente del Consiglio era l’apertura del giornale ed era seguito da un pezzo sul Pd, uno sul M5s e uno su Leu, dunque, alla maggioranza sono stati assegnati ben quattro servizi a fronte di tre dedicati all’opposizione (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia).

Se si considerano i minutaggi la maggioranza è ampiamente sopra l’opposizione. Del resto quando nei mesi scorsi il Pd tenne la sua manifestazione di piazza contro l’allora Governo, fu posta addirittura di apertura del Tg2 con due servizi. Quando saranno disponibili i dati dell’Osservatorio di Pavia relativi a questo periodo si potrà verificare da parte della testata un rigoroso rispetto delle proporzioni nei tempi.

2) Non è vero che non sia stato dato conto della dedica ai migranti del premio dell’attore Marinelli a Venezia. La notizia è stata correttamente illustrata dall’inviata nel suo collegamento.

3) È vero che ho intervistato l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini alla festa della Lega in Romagna (debitamente autorizzato dall’azienda), ma come hanno fatto per decenni altri direttori di tg Rai che nelle feste estive di partito hanno intervistato leader politici. Basta andare in rete per verificare le foto di ex direttori dei tg che intervistano esponenti del Pd o di altri partiti. Io stesso ho intervistato, a Mestre, tempo fa, in piazza l’allora ministro della Giustizia, Andrea Orlando, oppure l’attuale ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia.

4) Il giorno 10 settembre nell’edizione delle 13.00 il Tg2 è stato aperto con le posizione programmatiche del premier Conte, poi sono seguiti i servizi sul Pd e M5, poi le opposizioni, quindi la nomina a commissario europeo di Paolo Gentiloni a cui è stato dedicato un servizio e un titolo. Ma nei giorni precedenti eravamo stati tra i primi a dare un ampio profilo dell’ex premier. La notizia dell’avvenuta nomina è arrivata a ridosso del tg, che è il primo ad andare in onda, e comunque, invocare la circostanza che così hanno fatto tutti, mostra un’inquietante propensione a volere e concepire un’informazione fotocopia. Il giorno dopo, infatti, la notizia non è stata posta d’apertura da tantissimi quotidiani. Le scalette in democrazia le fanno le direzioni nella loro autonomia e indipendenza editoriale, non la politica.

5) Siamo stati l’unico telegiornale a intervistare il ministro Teresa Bellanova, oggetto di inqualificabili attacchi, che deve aver gradito l’intervista avendola postata sulle sue pagine social. Ma non per questo pensiamo di essere migliori degli altri.

6) L’11 settembre siamo stati l’unico tg a dare conto, con un apposito servizio, nell’edizione principale, delle posizioni del presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, sull’aiuto al suicidio e sul testamento biologico. Pensiamo di aver fatto il nostro dovere e non pretendiamo ne ci permettiamo di giudicare altre scelte editoriali. In generale, l’attività di dossieraggio e la richiesta di purghe evocano un passato inquietante che dovrebbe preoccupare ogni sincero democratico. Grazie per lo spazio di replica

Gennaro Sangiuliano direttore del Tg2

Accolgo volentieri la dettagliata replica del collega direttore Sangiuliano. Aggiungo solo che la nostra intervista («Rai alla deriva, ormai è emergenza» https:// www.avvenire.it/attualita/ pagine/rai-alla-derivaormai- emergenza) realizzata da Arturo Celletti, è con il segretario della Commissione parlamentare di vigilanza sui servizi radiotelevisivi Michele Anzaldi (Pd), che l’intervista stessa non concerneva il Tg2 bensì tutta la Rai e che l’attività di monitoraggio e di raccolta di dati è una delle attività precipue della Vigilanza che si chiama così proprio per questo. Inoltre, nell’intervista da noi raccolta e pubblicata non si parla affatto di 'purghe' interne, anche se in essa Anzaldi pone un problema di 'garanzia' a proposito del vertice politico-amministrativo dell’azienda. In un’intervista come ricordo spesso a colleghi e lettori - noi cronisti siamo liberamente responsabili della domande, gli intervistati delle risposte. E questo sempre, ma soprattutto quando si tratta di persone che esercitano un mandato politico-parlamentare. (mt)

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