sabato 29 settembre 2012
«La decisione del governo penalizza le scuole e le famiglie», tuona il segretario della Fism Morgano. In gioco c’è il mantenimento di un servizio per 25mila bambini tra i 24 e i 36 mesi e delle loro 5mila educatrici. Risposte «chiare e urgenti», chiedono i senatori Pd.
IL PROBLEMA La dispersione scolastica ci costa 70 miliardi
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​«Questa decisione non aiuta le famiglie più giovani del nostro Paese». Questa la posizione della Fism, la Federazione delle scuole materne cattoliche, sulla scelta del governo di posticipare al 2013 il finanziamento delle sezioni Primavera, le classi che accolgono i bambini tra i 24 i 36 mesi. «Nel frattempo le scuole hanno continuato il servizio fissando le rette, che tenevano conto del previsto contributo», sottolinea il segretario della Fism, Luigi Morgano, che ricorda i “numeri” di questo servizio: 1.600 sezioni, 25mila bambini, seguiti da 5mila educatori. «Ci erano state date ampie rassicurazioni – aggiunge – e invece questa decisione del governo appare in contrasto con quanto affermato in sedi istituzionali e non. Per questa ragione, esprimiamo un giudizio nettamente negativo».Alla delusione della Fism, che gestisce oltre 8mila scuole dell’infanzia in tutta Italia, fa eco quella dell’Anci, l’associazione dei Comuni, che parla di «decisione profondamente penalizzante per famiglie e gestori, tra i quali rientrano numerose amministrazioni municipali», dichiara Daniela Ruffino, delegata per l’Istruzione. «Con la mancata erogazione dei finanziamenti per il 2012 – aggiunge – si interrompe un circolo virtuoso che ci aveva permesso di ridurre le liste d’attesa. Come Anci – ricorda Ruffino – avevamo chiesto non solo finanziamenti certi, dal momento che dal 2007 ad oggi le risorse sono state dimezzate, ma anche la messa a regime del servizio ponendo fine alla sperimentazione. Per questo – è la conclusione dell’associazione dei Comuni – non possiamo accettare questa regressione, che comporterà serie difficoltà di gestione e forse anche una mancata copertura per i primi mesi dell’anno scolastico appena avviato».In effetti, le scuole che hanno attivato sezioni Primavera, dovranno aspettare ancora cinque mesi i 12 milioni promessi. A tanto, infatti, ammonta l’entità dei finanziamenti per quest’anno.«Per motivi contabili, il finanziamento sarà conferito entro il 28 febbraio 2013», assicura il capo di gabinetto del Ministero dell’Istruzione, Luigi Fiorentino. In pratica, questi soldi - che sono compresi nel piano triennale 2013-2015 da 36 milioni di euro complessivi (12 milioni per ciascuna annualità) - saranno inseriti nella Legge di stabilità per il 2013, la vecchia finanziaria, che sarà approvata dal Parlamento entro la fine dell’anno.La risposta del ministero non soddisfa la senatrice del Partito democratico, Mariangela Bastico, firmataria di un’interrogazione in commissione Istruzione. Ricordando che le sezioni Primavera, istituite nel 2007, sono finanziate per il 58,6% dal privato sociale, per il 5% dal privato convenzionato e solo per il 20,3% dallo Stato e per il 13,4% dai Comuni, la parlamentare sottolinea che «negli anni si è assistito ad una costante diminuzione dei finanziamenti statali», passati dai 34,7 milioni di euro del 2007 ai 12 milioni di euro previsti per quest’anno.«Ritengo che il Miur non abbia colto l’importanza di questo servizio per tanti bambini e famiglie – ribadisce Bastico – e che sia molto grave che i finanziamenti siano stati stornati su altri obiettivi. Auspico che sia possibile mantenere in vita e far funzionare al meglio il servizio anche in questo momento di difficoltà. Ora sarebbe necessario passare dalla fase della sperimentazione a quella della messa a regime, con relativa stabilizzazione del personale e definizione dei livelli essenziali di qualità».Rassicurazioni all’esecutivo sono sollecitate anche dal capogruppo del Pd in commissione Istruzione del Senato, Antonio Rusconi. «Quando si affrontano questi temi – suggerisce il senatore – si deve sempre tenere innanzitutto presenti i problemi delle famiglie e delle scuole, oggi costrette ad anticipare i soldi per il mantenimento del servizio. Una condizione che penalizza fortemente gli istituti e, di conseguenza, anche le famiglie che hanno iscritto i propri figli alle sezioni Primavera. In un momento, tra l’altro, di grave crisi economica». «Il governo – conclude Rusconi – ha chiarito che lo stanziamento sarà previsto nella legge di stabilità del 2013, legge che però deve ancora essere presentata e approvata. Per questo le risposte devono essere urgenti e chiare».
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