sabato 23 settembre 2023
Il Rapporto di Cittadinanzattiva rivela che, lo scorso anno scolastico, ci sono stati 61 crolli: «Mai così tanti». E nemmeno i 12,66 miliardi del Pnrr basteranno a tutelare studenti e professori
Gli studenti chiedono più sicurezza

Gli studenti chiedono più sicurezza - Fotogramma

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Non basteranno i 12,66 miliardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), per mettere in sicurezza le scuole italiane e dotarle di tutti i servizi necessari, a partire dalla mensa e dalle palestre. È la preoccupante conclusione cui giunge il XXI Rapporto sulla sicurezza delle scuole, presentato da Cittadinanzattiva. Che, per l’edizione 2023, ha realizzato anche un focus sulla condizione delle università.

Tra settembre 2022 e agosto 2023, Cittadinanzattiva ha contato 61 crolli in edifici scolastici, «numero mai raggiunto in questi ultimi 6 anni», si legge nel Rapporto. L’ultimo episodio, nei primi giorni del nuovo anno scolastico, ha riguardato, il 14 settembre, l’Istituto professionale Marconi di San Giovanni Valdarno, in provincia di Atezzo, dove sono crollati il solaio e il controsoffitto di un’aula. Questi episodi, prosegue il Rapporto, hanno provocato il ferimento di sei studenti, un’insegnante, una collaboratrice scolastica, oltre che danni agli ambienti e agli arredi, interruzione della didattica, provocando ingenti disagi e paura agli studenti e alle loro famiglie. Si è trattato fortunatamente di crolli avvenuti di notte, nel week end o in periodi di chiusura delle scuole per le festività.

Le cause sono in gran parte da ravvisare nella vetustà degli edifici - il 47% delle scuole italiane è stato costruito prima del 1976 e il 58% è privo del certificato di agibilità, il 55% di quello di prevenzione incendi e il 41% del collaudo statico - e dei materiali con cui sono stati costruiti, nell’assenza o carenza di manutenzione, nella riduzione degli investimenti relativi a indagini e interventi su controsoffitti, solai, tetti, nella mancanza di tempestività nell’intervenire.
«È indispensabile l’aggiornamento frequente della Anagrafe dell’edilizia scolastica e l’integrazione nella stessa delle informazioni sugli asili nido – sottolinea Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva –. Torniamo a chiedere la ripresa degli incontri periodici dell’Osservatorio nazionale sull’edilizia scolastica perché eserciti il suo ruolo di indirizzo e coordinamento sia in relazione al Pnrr che alla programmazione triennale ordinaria, che nella diffusione della cultura della sicurezza».
A proposito di università, studenti e volontari di Cittadinanzattiva hanno monitorato la situazione di 18 atenei di Bologna, Cagliari, Napoli e Roma-Latina: distacchi di intonaco, umidità e altri segni di fatiscenza sono presenti soprattutto su pareti e soffitti di circa metà dei corridoi di tutte le sedi controllate e, in misura minore, in alcuni bagni e aule. «Ci auguriamo che il Ministero dell’Università avvii un censimento puntuale per conoscerne le condizioni dal punto di vista strutturale, manutentivo e di sicurezza interna – aggiunge Bizzarri –. Agli studenti chiediamo di farci conoscere le condizioni dell’università che frequentano».
Un primo pacchetto di risorse per questi lavori arriverà dal Pnrr, anche se i 12,66 miliardi previsti per la scuola «non basteranno», anticipa Cittadinanzattiva. Non tutti i 3.400 interventi inizialmente previsti per la messa in sicurezza - per un totale di 3,9 miliardi - saranno, infatti, realizzati. A causa dell’incremento dei costi delle materie prime, sottolinea il Rapporto, il governo ha diminuito il numero di cantieri che saranno aperti.

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