martedì 6 dicembre 2016
La diffusione dei dati dell'indagine Pisa 2016 conferma la posizione di retroguardia dell'Italia, sotto la media in scienze e lettura, ma con buoni progressi in matematica. E il Sud arranca
Studenti italiani sotto la media Ocse (va meglio in matematica)
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Benino in matematica, ma ancora insufficienti in scienze e lettura. È impietosa la “pagella” dell'Ocse che ha diffuso i dati dell'indagine Pisa 2015, relativa al livello di apprendimento dei quindicenni. Alla rilevazione hanno partecipato 72 Paesi del mondo, di cui 35 dell'Ocse, per un totale di 540mila studenti coinvolti. Per l'Italia gli alunni interessati dalla ricerca sono stati 11.583 in 474 scuole e, nel ranking internazionale, si sono piazzati tra la 26esima e la 28esima posizione dei Paesi Ocse e tra la 32esima e la 36esima di tutti i Paesi partecipanti, per quanto riguarda l'apprendimento di scienze. Il punteggio medio ottenuto è stato di 481 punti, con uno scarto di tredici punti rispetto ai 493 della media Ocse. «Significativamente inferiore» alla media Ocse è anche il punteggio in lettura (485 rispetto a 493), mentre è pari alla media internazionale il dato di matematica (490 punti).

Nessun miglioramento in dieci anni

Nonostante gli studenti italiani passino più ore sui libri (50 a settimana rispetto a una media Ocse di 44), negli ultimi dieci anni i quindicenni non hanno riportato miglioramenti significativi nella capacità di lettura e in scienze. Un dato su tutti: uno studente su cinque non raggiunge il livello minimo di competenza nella lettura di un testo. E anche in matematica, dove siamo in linea con la media Ocse, restiamo comunque molto distanti, per esempio, dall'Estonia (490 punti contro 520). Per non parlare della distanza che ci separa dagli studenti di Singapore, i primi della classe in matematica, con 564 punti.

E il Sud arranca

Quest'ultima edizione delle rilevazioni Pisa ha messo a confronto i risultati ottenuti dagli studenti delle Province autonome di Trento e Bolzano e della Lombardia, con quelli del Sud. Mentre gli alunni dei primi tre territori ottengono risultati anche di 30 punti superiori alla media italiana, i campani segnano punteggi fino a 30 punti sotto la media nazionale. In pratica, è come se tra uno studente di Milano e uno di Napoli ci fosse un anno scolastico di ritardo.

Maschi meglio delle femmine

Le studentesse sono ancora in vantaggio per capacità di lettura. Ma, rispetto al 2009, i maschi hanno ridotto il gap, che invece si è ampliato, a loro favore, in matematica e, soprattutto, in scienze. Qui, i ragazzi hanno totalizzato 17 punti in più delle ragazze, quando a livello internazionale la differenza di genere è di soli quattro punti.

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