venerdì 11 luglio 2014
I risultati della prova Invalsi evidenziano il divario tra Nord e Sud. La regione peggiore è la Campania, seguita dalla Sicilia, si risolleva la Calabria.
Aprire veri cantieri per cambiare la scuola di Elena Ugolini
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Tra i banchi di scuola l’Italia si conferma un Paese a due velocità e il divario tra Nord, Centro e Sud aumenta con l’età degli studenti. Alle elementari la differenza tra i livelli di apprendimento è ancora abbastanza contenuta, mentre si fa importante (se non drammatica) alle medie e, soprattutto, alle superiori. Una fotografia attendibile dello stato del nostro sistema d’istruzione è il Rapporto nazionale Invalsi, presentato ieri al Miur e riferito alle prove di Italiano e Matematica cui sono stati sottoposti, tra maggio e giugno, gli scolari di seconda e quinta primaria e gli studenti di seconda superiore oltre a quelli di terza media. Per questi ultimi, la prova Invalsi, uguale per tutti e svoltasi il 19 giugno, da quest’anno faceva media per il voto finale dell’esame di Stato del primo ciclo.Come detto, a livello di scuola primaria, i ricercatori dell’Invalsi osservano un sostanziale avvicinamento tra i punteggi conseguiti nel Nord-Ovest e nel Nord-Est e tra quelli del Sud e del Sud e Isole. «Pur essendo i punteggi di queste ultime generalmente un po’ più bassi rispetto a quelli delle macro-aree settentrionali – si legge nel Rapporto – solo nella prova di Italiano di quinta primaria il Sud e Isole registra un risultato significativamente inferiore a quello dell’Italia, mentre in tutti gli altri casi non emergono differenze statisticamente significative. Il Centro, sia in seconda che in quinta primaria, ha risultati al di sopra della media nazionale».Il quadro cambia e di molto, passando alle scuole medie inferiori. Sia in Italiano che in Matematica il Nord consegue risultati sopra la media nazionale, il Centro è in media mentre il Sud e le Isole sono sotto tale soglia. Il divario dei livelli di apprendimento è ancora più netto in seconda superiore. In Italiano la distanza tra Nord e Sud è di 15 punti (20 se si considera il Sud e le Isole) e di 19 e 25 punti rispettivamente in Matematica. Unica nota positiva, segnalano dall’Invalsi, è che «le differenze appaiono diminuite di qualche punto rispetto alla precedente rilevazione». Sta di fatto che, se si confronta il territorio con il risultato più alto (la provincia di Trento), con quello con il risultato peggiore (Sicilia e Calabria), la differenza in Italiano è di 27 punti e di 40 in Matematica.A spingere verso il basso il Meridione è soprattutto la Campania. «Senza questa regione – prosegue il Rapporto – il punteggio dell’area sarebbe non molto dissimile da quello del Centro». A pesare sono anche i cattivi risultati della Sicilia (tranne che in Matematica in seconda elementare), mentre «meno peggio» fa la Calabria, i cui risultati sono in linea con la media nazionale, almeno nella primaria. «In un quadro nazionale – suggerisce il Rapporto – è su queste tre regioni che andrebbero concentrati opportuni interventi di politica scolastica per tentare di migliorarne i livelli di apprendimento, sui quali per altro influiscono non solo fattori legati al funzionamento del sistema educativo ma anche fattori di ordine economico, sociale e culturale non facili da controllare».Un concentrato di problemi che porta a un risultato drammatico, rilevato dall’Invalsi: se confrontato con quello del Nord e del Centro, «il sistema d’istruzione nelle regioni meridionali e insulari appare non solo meno efficace ma anche meno equo».
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