venerdì 28 dicembre 2012
​Uomini, per lo più stranieri e in gran parte operai. Questo, secondo quanto rende noto l'Arcidiocesi di Milano, l'identikit che emerge dalle prime 100 richieste di aiuto arrivate alla segreteria del Fondo Famiglia Lavoro a un mese esatto dal lancio della Fase 2.
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Uomini, per lo più stranieri e in gran parte operai, anche specializzati, provenienti dai settori metalmeccanico, dell'edilizia e della logistica. Questo, secondo quanto rende noto l'Arcidiocesi di Milano, l'identikit che emerge dalle prime 100 richieste di aiuto arrivate alla segreteria del Fondo Famiglia Lavoro a un mese esatto dal lancio della fase due 'Ripartire si può", inaugurata dall'arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, lo scorso 29 novembre.Su 86 distretti, già 74 hanno ascoltato i primi potenziali beneficiari e hanno inoltrato le schede alla Segreteria del Fondo che valuterà i casi e indicherà per ognuno di essi lo strumento di aiuto più opportuno tra i quattro individuati per la fase 2 del Fondo: formazione mirata, microcredito, assistenza all'impresa, erogazione a fondo perduto.Nel dettaglio, chi ha chiesto aiuto al Fondo sono italiani per il 30% e stranieri per il 70%, soprattutto maschi e quasi tutti operai, tra i quali il 50% con capacità tecniche specifiche. Molti presentano una situazione debitoria pesante accumulata già prima di perdere il lavoro.Intanto è partita la campagna di raccolta fondi 'Ripartire si puo". Dal 29 novembre sono stati raccolti 100 mila euro, frutto delle donazioni di privati cittadini. Altri 42 mila euro sono stati raccolti con l'iniziativa 'I regali del Cardinale', l'asta on line, gestita dai club Rotary della Brianza Nord, dei 135 oggetti messi a disposizione dall'arcivescovo Scola.
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