sabato 3 agosto 2013
Il barcone su cui viaggiavano è andato a incastrarsi sugli scogli nei pressi di Punta Milocca. Alcuni testimoni hanno raccontato di aver visto le donne getttarsi in acqua con i bambini per raggiungere la riva. Frontex: 1300 arrivi solo settimana scorsa.
COMMENTA E CONDIVIDI
Un barcone con una novantina di migranti di nazionalità eritrea (tra cui almeno 27 minori e 11 donne) è stato intercettato ieri dalla Capitaneria di Porto di Siracusa al largo di Punta Milocca. Il barcone, navigando verso la riva, si è poi incastrato tra gli scogli. I migranti hanno poi cercato di scappare nelle campagne, nella zona compresa tra contrada Arenella e contrada Fanusa, alla periferia sud della città. Sono stati i proprietari delle villette della zona a segnalare la presenza del barcone ai carabinieri e alla polizia. Alcuni testimoni hanno raccontato di avere visto le donne gettarsi in acqua con i bambini per raggiungere la riva.Lo sbarco di 94 profughi eritrei a Siracusa rappresenta solo l'ultimo episodio di una fuga disperata che non si arresta. Il ministro degli Affari esteri Emma Bonino riferisce di un flusso migratorio «piuttosto drammatico» dalla Libia, dove le organizzazioni criminali possono approfittare del «deterioramento della sicurezza», Frontex rivela il dato record di «1300 arrivi nella sola settimana appena scorsa».Sono eritrei, somali ed egiziani. Numeri che ricordano i livelli del 2011, quando le grandi ondate seguite alle rivolte arabe e alla guerra civile in Libia mandarono in tilt il già fragile sistema d'accoglienza italiano: «Un segnale preoccupante», quello sulla rotta del Mediterraneo centrale, «tale da richiedere un monitoraggio continuo», secondo Izabela Cooper, portavoce dell'agenzia europea per la gestione delle frontiere esterne dell'Ue. Ma tuttavia (al fine di ricondurre il dato nelle giuste proporzioni) evidenzia come «nei primi 7 mesi del 2013 siano sbarcate circa 12mila persone, contro le 50mila del 2011» e comunque un 175% in più rispetto al 2012.A "preoccupare", osservano dal quartier generale di Frontex, «è la progressiva instabilità in alcune aree del Nord Africa e del Medio Oriente». Si guarda con apprensione alla guerra civile siriana, con i suoi 1,7 milioni di profughi, per ora riversatisi nei paesi vicini (Libano, Giordania, Turchia, Egitto), ma che presto potrebbero iniziare a premere in massa sui confini Ue. E le situazioni in Tunisia, Libia ed Egitto.Perchè come spiega il titolare della Farnesina alle commissioni riunite di Camera e Senato, «tutta la costa sud del Mediterraneo» è investita da una «grandissima tensione e instabilità». E in Egitto la soluzionenon sembra essere proprio a portata di mano.  Tra gli altri punti caldi Frontex segnala i confini dell'Ungheria, con 13mila arrivi da inizio anno ed un aumentodel 300% rispetto al 2012, così come la rotta dell'est Mediterraneo, con 6mila sbarchi in partenza dalla Turchia verso le isole della Grecia. Un inedito fenomeno in crescita si evidenzia anche alla frontiera via terra tra Turchia e Bulgaria, oltre 2mila persone, con migranti siriani, palestinesi, e iracheni.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: