sabato 14 settembre 2013
Tra loro ci sono molte donne e molti bambini. L'operazione di salvataggio, resa complessa dal mare agitato, è coordinata dalla Guardia costiera. Altri 170 erano stati soccorsi ieri al largo della Calabria.
COMMENTA E CONDIVIDI
Sono in tutto 359 gli immigrati soccorsi dalla Guardia Costiera al largo di Siracusa da due motovedette della Guardia Costiera e dalla Motonave Bbc Island. Di questi, 227 - dei quali 121 minori (un neonato) e 76 donne, tutti di presunta origine siriana - sono arrivati nel porto di Siracusa intorno alle 8 di questa mattina a bordo delle due motovedette della Guardia Costiera, Gli altri 132 - tutti uomini, sempre di presunta origine siriana - sono restati a bordo della motonave che si è diretta al porto di Pozzallo.Nelle ultime 24 ore sono oltre 500 le persone in fuga dalla Siria sbarcate in Italia, nonostante le condizioni del mare fossero avverse (altri 170 sono stati soccorsi l'altra sera al largo della Calabria): gli appelli di organismi internazionali come l'Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) sull'emergenza umanitaria in Siria dovuta alla crescente drammaticità della situazione nel Paese stretto nella morsa della guerra intestina tra le milizie di Assad ed i "ribelli", a cui si aggiunge il rischio di raid americani, mostrano tutta la loro fondatezza.L'Alto commissariato Onu per i rifugiati stima che più di 4.600 siriani sono giunti via mare in Italia dall'inizio dell'anno. Circa i due terzi, solo in agosto. Negli ultimi 40 giorni sono arrivati 3.300 siriani, tra i quali più di 230 bambini non accompagnati, soprattutto in Sicilia ma anche in Calabria. Dall'inizio dell'anno al 6 settembre - sono numeri dell'Unhcr - 21.870 persone di varie nazionalità sono arrivate nel sud Italia. Si tratta di un aumento significativo rispetto ai livelli del 2012, quando ne arrivarono 7.981. Si tratta principalmente di eritrei 5.778 (594 nel 2012), somali 2.571 (1.280 nel 2012) e di siriani, appunto, i cui arrivi, lo scorso anno, erano stati meno di 400.E intanto da Cali, in Colombia, dove il ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge partecipa ad un vertice dedicato alla diaspora africana, intervistata dalla France Presse, dice: "L'Italia non è razzista e neanche xenofoba. Ci sono episodi razzisti ma non bisogna condannarla in blocco. Ciò accade perchè alcuni italiani non si ricordano che l'Italia è un Paese di immigrazione e di emigrazione. Penso che sia possibile cambiare questa cultura".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: