lunedì 14 giugno 2021
Arrivate 277 persone tra Locride, Crotone e Cosentino. A Capo Bruzzano i profughi erano già a terra, La barca raggiunta dalla Gdf al largo. Oggi intercettata veliero con 127 persone
Immigrati africani arrivano in Calabria, in una foto d'archivio

Immigrati africani arrivano in Calabria, in una foto d'archivio - Ansa

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Non si fermano gli sbarchi di immigrati sulle coste calabresi. Quattro in meno di una settimana, tre nelle ultime 24 ore. In tutto 277 persone. In province diverse e con modalità diverse. La conferma di più organizzazioni che utilizzano questa rotta, favorite dalla scarsa attenzione mediatica e politica su questi sbarchi. il penultimo, in realtà, non lo ha visto nessuno. Lo si è scoperto la notte tra domenica e lunedì, quando sono stati individuati trentuno immigrati che camminavano sulle strade nel territorio di Capo Bruzzano, non lontano da Africo nuovo, comune della Locride già teatro nel passato di altri sbarchi. Tra loro persone provenienti da Iraq, Iran, Afghanistan, Turchia, due minori non accompagnati e tre nuclei familiari. Evidentemente sono stati sbarcati approfittando della notte e di una zona poco frequentata. E chi li ha accompagnati ha ripreso il largo. Non è la prima volta. Viene fatto per “risparmiare” l’imbarcazione e usarla altre volte. Ma gli scafisti non ce l’hanno fatta. Le imbarcazioni della Guardia di Finanza li hanno individuati a bordo di una barca a vela mentre erano già lontani, a circa 15 miglia dalla costa. Bloccati, sono stati fermati. Si tratta di due ucraini.

Nella notte tra sabato e domenica sono, invece, arrivati nel porto di Crotone 73 migranti, tutti maschi, di cui 25 minori, di nazionalità in gran parte egiziana, e poi iracheni e iraniani. A trasportarli un pattugliatore della Guardia di Finanza che aveva raggiunto la barca a vela che li trasportava a 67 miglia dalla costa, ben al di fuori delle nostre acque territoriali. L’imbarcazione è stata abbandonata perché il traino non era sicuro. Anche in questo caso a bordo c’erano due ucraini, i probabili scafisti. Sono, invece, di nazionalità russa le due persone sottoposte a fermo perché ritenute gli scafisti dell’imbarcazione che si è spiaggiata sei giorni fa sulle coste di Cariati, nel Cosentino, con a bordo 56 migranti di etnia curda tra i quali una donna con il figlio di 5 anni.

La barca a vela di 15 metri è stata notata da alcuni cittadini che hanno dato l’allarme al 112. Sul posto sono intervenuti carabinieri e polizia che hanno soccorso e prestato assistenza ai migranti. I testimoni hanno anche fornito alcuni elementi su quelli che erano apparsi come gli scafisti. Gli ulteriori accertamenti della Squadra mobile cosentina, hanno permesso di ottenere ulteriori elementi che, uniti alle dichiarazioni delle persone informate, hanno portato all'individuazione di due cittadini russi che nel frattempo avevano fatto perdere le loro tracce cercando di contattare un servizio taxi per allontanarsi dalla Calabria. Anche loro, come altre volte, per condurre altri viaggi. I carabinieri li hanno individuati in una via centrale di Cariati. Avuto anche il riconoscimento da parte di alcuni migranti, poliziotti e carabinieri li hanno sottoposti a fermo.

E questa mattina nuovo sbarco al porto di Crotone dove approdata una imbarcazione a vela di circa 15 metri, scortata da mezzi della Capitaneria di porto, che l'aveva intercettata molto al largo. A bordo 127 immigrati: 69 maschi adulti, 21 donne, 37 minori, di cui 4 non accompagnati, provenienti da Iran, Iraq, Siria e Palestina. A bordo anche un cittadino moldavo e uno russo. Dopo uno screening sanitario presso il porto e la prima identificazione, sono stati condotti da personale della Questura presso il regional hub "Sant’Anna" di Isola Capo Rizzuto. Mentre il moldavo, di 28 anni, e il russo, di 37 anni, ritenuti gli scafisti, sono stati arrestati con l'accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

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