martedì 7 dicembre 2021
"Save The Children" rilancia l’iniziativa di Avvenire per chiedere alla Ue di dare protezione ai migranti al confine Est con un video che riscrive la triste fiaba della "Piccola fiammiferaia"
Lanterne Verdi, "cambiamo il finale" dei piccoli profughi nell'Est Europa

Quei bambini profughi, nel gelo dei boschi tra Polonia e Bielorussia, sono tanti moderni "Piccole fiammiferaie". Una fiaba tristissima, di cui oggi possiamo e dobbiamo cambiare il finale. È l'appello che lancia Save The Children, di fronte a un’Europa che sta vivendo alle proprie frontiere quello che Papa Francesco ha appena definito a Lesbo un «naufragio di civiltà» e che si accinge a festeggiare il Natale. L'organizzazione umanitaria - da più 100 anni a fianco delle bambine e dei bambini a rischio - rilancia con un video l’iniziativa #lanterneVerdi, per chiedere ai Paesi membri di dare protezione e rifugio ai migranti al freddo che chiedono aiuto all’Europa. Per rilanciare questo appello, Save the Children riedita la fiaba de “La piccola fiammiferaia”, un racconto familiare dal finale amaro già scritto, trasformandolo in un appello urgente a tutti per cambiarne insieme l’epilogo.

Un video toccante, che fa male al cuore, diffuso oggi sui canali social dall’Organizzazione per rilanciare con ancora più forza l’iniziativa #lanterneVerdi. Una mobilitazione generale che vede insieme, tra gli altri, il quotidiano Avvenire, che ha dato il via all'iniziativa con una doppia pagina sull'edizione di martedì 16 novembre, il settimanale L’Espresso, Save the Children Italia, programmi tv come Propaganda Live di La7, tantissime persone, associazioni, realtà di impegno e solidarietà, e che invita tutti ad accendere negli uffici, nei negozi, nella propria casa, e ora sugli alberi di Natale e nei presepi, una lanterna verde, per chiedere all’Europa di proteggere e non respingere chi fugge da guerra e povertà.

«Vogliamo dire insieme da che parte stiamo - spiega Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children - e opporci all’escalation in atto alle frontiere dell'Unione Europea. Al confine fra Bielorussia e UE migranti e rifugiati, tra cui diversi minori soli o con le loro famiglie, sono bloccati in campi di fortuna e lottano contro ipotermia e fame. Almeno un ragazzo e un bambino, oltre a una donna incinta, hanno perso la vita, mentre le organizzazioni locali suggeriscono che altre morti sarebbero avvenute nella foresta al confine. È inaccettabile che la vita dei bambini e delle loro famiglie venga utilizzata come merce di scambio. Dobbiamo tornare a essere umani - conclude Daniela Fatarella - e chiedere a gran voce che l’Europa ritrovi le sue radici e applichi politiche di accoglienza e non di respingimento e chiusura».

La storia simbolica nel video diffuso oggi dall’Organizzazione vuole smuovere le coscienze, per cambiare il finale della storia, come insegna l’esempio dei cittadini bielorussi e polacchi che hanno acceso lanterne verdi nelle loro abitazioni per indicare ai migranti la sicurezza di poter ricevere aiuto. Nel video, una bambina rifugiata è sola, per strada, durante le festività. Esposta al freddo e al gelo, senza alcun riparo, come tanti, troppi bambini ai confini e all’interno dell’Europa. Come nella fiaba della Piccola fiammiferaia, la vediamo aggirarsi da sola per le strade di una città, contemplare sognante le vetrine e cercare di vendere i suoi fiammiferi in una stazione, per poter mangiare. Ha paura di subire violenze e fugge terrorizzata. Accende un fiammifero per scaldarsi e sogna una casa calda e accogliente dove trovare l’abbraccio di una famiglia, doni e soprattutto amore. Il finale della fiaba è segnato ed opposto, ma il video invita ciascuno ad attivarsi per cambiare le cose.

Tutti possono infatti accendere una lanterna verde contro l’indifferenza, nel loro luogo di vita o di lavoro, e sui propri canali social in rete, postando il simbolo con l’hashtag #lanterneVerdi. Alla pagina www.savethechildren.it/lanterne-verdi è possibile trovare informazioni su questa campagna e su come aderire attivamente. «Con questa iniziativa, come abbiamo sottolineato in una lettera inviata al Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, chiediamo al Governo italiano e all’UE una politica più umana, che riconosca i diritti e la dignità di persone vulnerabili bloccate ai confini europei, ponga fine ai respingimenti per consentire loro di fare richiesta di protezione internazionale e ricevere cibo, acqua, vestiti, cure adeguate e riparo, come già ordinato dalla Corte europea dei diritti dell'uomo», conclude Daniela Fatarella.

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