mercoledì 20 novembre 2013
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Sono rimasti insieme sino alla fine, Francesco Mazzoccu, 35 anni, e il figlio Enrico, che di anni ne aveva appena tre. Stretti in un abbraccio paterno sciolto dalla forza distruttrice dell’acqua. Lunedì nel primo pomeriggio il padre, un operaio di Olbia, è andato all’asilo in macchina a prendere il piccolo. Una corsa disperata con un epilogo tragico. All’improvviso il torrente che costeggiava la strada si è ingrossato, invadendo la carreggiata. Francesco ha quindi deciso di scendere dall’auto, ormai sommersa dall’acqua, e mettersi al sicuro sopra un muro di recinzione di un terreno. Nel tentativo di proteggere il figlioletto, ha aperto il giubbotto e, usandolo come un marsupio, ha sistemato il piccolo all’interno. Nel frattempo alcuni parenti, compreso il padre di Francesco, hanno lanciato delle corde con l’intento di agganciarli e portarli al sicuro. Ma tutti i tentativi sono stati vani: i lanci delle cime non hanno raggiunto né il padre né il figlio. Dopo tre quarti d’ora, il muro è crollato, trascinando a valle i due corpi. La mamma del piccolo è in preda alla disperazione: con lei tutto il quartiere, che si è stretto intorno allo sconforto della donna.
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