sabato 15 febbraio 2014
​Urne aperte solo domenica e turno unico. Grande assente il M5S che non ha presentato un candidato. L'uscente Cappellacci tenta il bis, il centrosinistra schiera Francesco Pigliaru. Terzo incomodo la scrittrice Michela Murgia.
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I riflettori puntanti sulla crisi di governo e l'ormai quasi certa staffetta tra Enrico Letta e Matteo Renzi hanno messo in secondo piano la sfida politica delle regionali in Sardegna. L’appuntamento con le urne è per domenica 16 febbraio con i seggi aperti per un’unica giornata fino alle 22. Il giorno dopo ci sarà il risultato definitivo e non ci sarà ballottaggio. Si conoscerà quindi il nome del governatore e dei 60 consiglieri regionali, 20 in meno rispetto alla passata legislatura. La carica degli aspiranti è nutrita: gli elettori, circa un milione e mezzo, potranno scegliere (anche con voto disgiunto) tra i 1.500 candidati che si contendono un posto nell’assemblea regionale. Il premio di maggioranza al candidato che raccoglierà almeno il 25% delle preferenze consegnerà il 55 % dei seggi. I candidati in corsa sono in sei: il presidente uscente Ugo Cappellacci (coalizione di centrodestra); Pier Franco Devias (Indipendentisti Fiu); la scrittrice Michela Murgia (lista civica Sardegna possibile); l’economista, ex assessore della giunta Soru, Francesco Pigliaru che corre per il centrosinistra dopo l'uscita di scena della vincitrice della primarie Francesca Barracciu, ci sono poi l’ex governatore ed ex deputato Pdl, Mauro Pili e Gigi Sanna (Movimento Zona Franca). Nutrita la pattuglia di sigle e partiti indipendentisti, sparpagliata in tutte le coalizioni. Il voto è orfano del Movimento 5 Stelle: a gennaio il leader Beppe Grillo non ha infatti concesso l’utilizzo del simbolo ufficiale per lotte interne al partito a livello locale. Ci sarà dunque il tesoretto dei voti dei simpatizzanti 5 stelle che difficilmente andranno alle coalizioni con partiti considerati tradizionali. E un considerevole numero di indecisi.La disaffezione alla politica è forte soprattutto nelle zone reduci dalla terribile alluvione, dove si attendono ancora i risarcimenti. Tra i temi caldi ovviamente c'è quello della crisi economica. Negli ultimi 5 anni si sono persi circa 80mila posti di lavoro, con un tasso di disoccupazione al 18,6 %, secondo gli ultimi dati Istat. Ma pesa anche un clima generale di disaffezione verso la politica. Con l’inchiesta sui fondi ai gruppi regionali del Consiglio che vede coinvolti oltre 60 rappresentanti dell’attuale e della passata legislatura. Ed è proprio questo il motivo della sostituzione in corsa dell’eurodeputata Pd Barracciu, perché indagata per peculato. Il governatore uscente Cappellacci da parte sua ha due processi a carico (per la Loggia P3 e il fallimento della Sept Italia). Cinque anni dopo il suo sponsor di sempre, Silvio Berlusconi è tornato in Sardegna per supportarlo, anche se con una campagna meno pressante. Venerdì sera il Cavaliere è salito sul palco per tirargli la volata: "Ha fatto benissimo e non può essere sostituito". L'arrivo di Berlusconi è stato salutato dal rivale Pigliaru come un'autogoal per il centrodestra: "Può solo farlo perdere, anzi perderà da solo". Chiusura di campagna a suon di musica rock per Michela Murgia che ha attaccato duramente Berlusconi e Renzi, strizzando l'occhio al voto dei grillini che appunto non hanno un loro candidato. "Abbiamo un progetto che fa tremare i cehhi pachidermi e apparati".
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