lunedì 17 ottobre 2022
L'ateneo romano ha avviato un progetto in collaborazione con Federvini. Gli studenti realizzeranno un piano di comunicazione per prevenire l'abuso di bevande alcoliche tra i più giovani
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Bere responsabilmente, sin da giovani. La sensibilizzazione contro l’abuso di bevande alcoliche passa anche dall’impegno degli studenti e delle studentesse della laurea magistrale in Organizzazione e Marketing per la comunicazione d’impresa dell’Università Sapienza di Roma. È stato presentato oggi, 17 ottobre, “No Binge - Comunicare il consumo responsabile”, il progetto messo in campo tramite un accordo tra l’ateneo romano e Federvini che vedrà gli universitari impegnati nella diffusione di un approccio corretto al consumo di bevande alcoliche.

Il progetto

«Grazie a questo progetto i giovani diventano i portavoce di messaggi ispirati alla responsabilità con i toni e le modalità giuste per diffondere il valore di uno stile di consumo equilibrato lontano dagli eccessi», commenta la presidente di Federvini Micaela Pallini. Il compito degli studenti sarà quello di realizzare un piano di comunicazione per prevenire l'abuso di alcol tra i giovani. «L'Università è un'idea di civiltà, prima ancora che un centro di ricerca e formazione», dice Alberto Mattiacci, professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese in Sapienza e titolare del corso Marketing Planning, i cui studenti saranno chiamati a cimentarsi nell’iniziativa.

Responsabilità e moderazione saranno i concetti chiave su cui lavorare per costruire una campagna comunicativa adeguata alle finalità perseguite dal progetto: da un lato educare i consumatori e dall’altro incrementare la consapevolezza sugli effetti negativi di un consumo scorretto di alcol. «In un momento storico come l'attuale – aggiunge il professor Mattiacci -, nel quale l'idea ormai classica di una responsabilità sociale dell'agire d'impresa conosce una sublimazione nel concetto di sostenibilità, indirizzare i progetti formativi in questa direzione è, per chi fa il nostro mestiere, un dovere».

La collaborazione tra Università e Federvini durerà fino al 1° febbraio, la data in cui gli studenti presenteranno i loro lavori.

I dati sul consumo di alcol

I dati, spiegano da Federvini, mostrano che in Italia le bevande alcoliche vengono consumate per lo più in modo corretto e responsabile dagli adulti secondo i principi e la tradizione dello stile di vita mediterraneo, in occasioni legate alla condivisione e alla socialità e sempre in accompagnamento al cibo.

Dalle stime dell'Istat e dell'Osservatorio nazionale alcol dell'Istituto superiore di sanità (Iss), tuttavia, risulta che circa 35 milioni di italiani sopra gli 11 anni di età consumino bevande alcoliche (78,1% di uomini e 53,5% di donne) e che, di questi, più di 8,6 milioni abbiano una modalità del bere definita “a rischio”.

Il consumo “a maggior rischio” – si legge nel report dell’Iss in riferimento al biennio 2020-2021 – è più frequentemente fra i giovani e in particolar modo i giovanissimi: fra i 18-24enni la quota sfiora il 30%. Secondo l’Istituto superiore di sanità, inoltre, “è preoccupante il numero di persone che assume alcol pur avendo una controindicazione assoluta, come i pazienti con malattie del fegato”.

Dal report, infine, emerge anche che “l’attenzione degli operatori sanitari al problema dell’abuso di alcol appare ancora troppo bassa: appena il 6% dei consumatori a ‘maggior rischio’ riferisce di aver ricevuto il consiglio di bere meno”. Un dato che dimostra la necessità di diffondere buone pratiche e sensibilizzare sul tema del consumo.

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