venerdì 20 maggio 2016
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«Il fatto non sussiste». Con questa motivazione, la Cassazione ha annullato, senza rinvio, la condanna a 5 anni e 4 mesi inflitta al cappellano di San Vittore, don Alberto Barin, per presunti favori sessuali pretesi dai detenuti in cambio di sapone e sigarette. L’accusa aveva chiesto 22 anni in primo grado, ridotti a 14 anni e 8 mesi dal rito abbreviato. La pena era stata ulteriormente decurtata in Appello e ora annullata dalla Cassazione. A carico del sacerdote, arrestato il 20 novembre 2012 per presunte violenze sessuali su 12 detenuti, restano ora quattro episodi minori, per cui il Pg di Milano dovrà ricalcolare la pena, che sarà inferiore ai tre anni. Periodo già trascorso da don Barin tra carcere e domiciliari in convento che, quindi, sarà scarcerato.
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