Jean Paul aveva 3 anni quando qualcuno lo ha portato alla Missione in Congo. Pesava appena 2,5 chili, meno di un neonato: oltre alla malnutrizione acuta, aveva sul volto i segni di una ustione gravissima. Nessuno ci avrebbe scommesso, ma Jean Paul è sopravvissuto. Solo mesi dopo gli operatori hanno scoperto perché il piccolo era stato prima bruciato poi abbandonato: soffriva di crisi epilettiche e questo lo rendeva incompreso e indesiderato. Oggi Jean Paul è un bambino sorridente, allegro, forte, ama giocare a calcio e cammina sempre per casa col suo pallone preferito tra le mani. Porterà per sempre sul corpo e sul cuore le cicatrici di un’infanzia negata ma adesso ha una famiglia che lo ama e che si prende cura di lui.

La differenza, per Jean Paul e per centinaia di altri bambini come lui, l'ha fatta la Comunità Amore e LIbertà, fondata da don Matteo Galloni nel 1988, che in un quartiere poverissimo di Kinshasa, Masina III, dove vivono oltre 74mila persone in condizioni di estrema povertà, accoglie bambini e ragazzi soli, privi di una famiglia. Accanto alla Missione in Congo è stata aperta una scuola, l’Ecolé de la Liberté, che oggi accoglie più di 900 alunni, con l’obiettivo di ridare ai tanti bambini poveri di Kinshasa la possibilità di studiare, realizzare i propri sogni ed essere liberi di scegliere il proprio futuro. Nella scuola ci sono 29 classi, dalla materna alla secondazia, oltre a laboratori di scienze, tecnologia, una biblioteca e un'aula magna.

La situazione che i volontari si trovano a fronteggiare ha dell'incredibile. La “stregoneria”, ad esempio, è uno dei motivi principali dell’abbandono, della violenza, della povertà di migliaia di bambini nella Repubblica Democratica del Congo. A causa delle condizioni di estrema povertà, infatti, le famiglie individuano il male nel più debole. Così anche un semplice raffreddore, una personalità introversa o una qualche disgrazia in famiglia fanno di un bambino uno stregone. Secondo i dati dell’Agenzia Fides sono 30 mila i bambini abbandonati in Congo a causa della stregoneria. Solitamente, dopo essere stati accusati di essere stregoni, i bambini sono portati da alcuni capi spirituali, che hanno fatto della stregoneria un vero e proprio business, per essere sottoposti a riti di purificazione, pratiche tribali in cui i bambini subiscono violenze continue per essere esorcizzati e quindi liberati dal male. Una volta avvenuto il pagamento dell’esorcismo il capo spirituale conferma se il bambino è o no uno stregone. Ma purtroppo anche quando si ha una conferma negativa la famiglia abbandona il bambino perché incapace di prendersi cura di lui.

A pochi chilometri dalla Missione di Kinshasa, a Kimpoko, è stato avviato un progetto agricolo e di allevamento per assistere le persone povere e formare persone qualificate in grado di inserirsi nel mondo del lavoro e avviare attività autonome. Nel 2018 sono stati oltre 74 mila i beneficiari indiretti dei progetti della Comunità Amore e Libertà e 160 i bambini che hanno ricevuto supporto concreto attraverso le adozioni a distanza.

Tutto questo, fanno sapere i volontari, è stato possibile solo grazie all’aiuto dei tanti amici sostenitori e volontari. Senza il loro supporto non si sarebbero potuti salvare molti bambini. E anche quest'anno la possibilità si ripete. Per tutti coloro che vogliono contribuire. Fino all'11 febbraio, infatti, si può sostenere l'opera della Comunità aderendo con un versamento alla campagna "Salva un bambino". Il progetto si propone di offrire a più di 900 bambini e ragazzi un’accoglienza familiare, la possibilità di studiare e prospettive concrete di autonomia per un futuro dignitoso.

Si può aiutare la Comunità Amore e Libertà Onlus inviando un sms al 45589 per donare 2 euro, o chiamare da rete fissa il 45589 per donare 5 o 10 euro. Si può usare anche il bollettino postale sul c/c postale 13344502 o con carta di credito o bonifico bancario dal sito sostieni.amoreliberta.org