lunedì 30 gennaio 2012
​L'Italia non è un "Paese per bambini", che sono pochi e anche tendenzialmente obesi. Nonostante questo, comunque, sono in condizioni di salute complessivamente buone grazie a una "rete di protezione familiare".  Lo dice il Libro bianco 2011 sulla salute dei bambini.
Pediatri solo fino a 6 anni? Gli esperti: un passo indietro
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L'Italia non è un 'Paese per bambinì, che sono pochi e anche tendenzialmente obesi. Nonostante questo, comunque, sono in condizioni di salute complessivamente buone grazie a una rete di protezione familiare che è una tipica tradizione made in Italy. È questo il quadro, non del tutto roseo, che emerge dal primo 'Libro bianco 2011. La salute dei bambinì, un'approfondita analisi dello stato di salute della popolazione pediatrica italiana fino a 18 anni di età, e della qualità dell'assistenza sanitaria nelle Regioni italiane ricevuta da questa importante fetta di popolazione, che rappresenta il futuro del Belpaese. Pubblicato dall'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, che ha sede presso l'Università Cattolica di Roma, in collaborazione con la Società italiana di pediatria (Sip), presieduta dal professor Alberto Ugazio, e coordinato dal professor Walter Ricciardi, direttore dell'Istituto di Igiene della Facoltà di Medicina e Chirurgia, il Libro Bianco è presentato oggi all'Università Cattolica. 'Il Libro bianco mette in evidenza non pochi elementi di criticità - afferma Ugazio - la contrazione della spesa sociale per la maternità e la famiglia, sia a livello nazionale che locale, è forse uno dei più preoccupanti insieme a quello della denatalità e ai numerosi problemi che continuano a rendere non equa e scarsamente efficace l'assistenza socio-sanitaria ai bambini migranti". Secondo il presidente della Sip 'occorre riportare il bambino e l'adolescente al centro delle scelte sociali e politiche del Paese. Il Libro bianco richiama tutti noi pediatri al nostro ruolo centrale, alla stessa 'mission' del nostro impegno professionale: garantire ai bambini e agli adolescenti la salute globale, cui hanno diritto, giocando un ruolo sempre più attivo non soltanto in ospedale e negli ambulatori, ma come protagonisti attivi delle scelte sociali, che sono indispensabili per garantire ai bambini e agli adolescenti la qualità di vita - fisica, psichica e sociale - cui hanno diritto". 
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