giovedì 4 aprile 2013
La giovane marocchina ha letto un lungo comunicato davanti a Palazzo di giustizia di Milano. «Non capisco perché i magistrati non hanno chiesto di sentirmi».
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La giovane marocchina protagonista della vicenda giudiziaria che ha come imputato l'ex premier Berlusconi si è presentata questa mattina davanti a Palazzo di Giustizia di Milano per leggere un lungo comunicato davanti a una selva di giornalisti e operatori tv: "Non capisco perché i magistrati non hanno chiesto di sentirmi e perciò intendo dirlo pubblicamente". "Voglio protestare per non essere stata sentita. Non sono una prostituta, devono ascoltarmi. Per colpire Berlusconi, la stampa ha fatto del male a me". "Non ho mai avuto rapporti sessuali a pagamento e non li ho mai avuti con Silvio Berlusconi", ha continuato la giovane.Poi ha mostrato un vecchio passaporto, del Marocco, con il nome 'Moubarak' non inserito nello spazio neidati anagrafici ma in quello riservato alla località di residenza. Così Ruby-Karima ha voluto giustificare la bugia che l'ha resa celebre: qualificarsi come la nipote dell'ex premier egiziano Hosni Mubarak: "Mi dispiace di aver mentito anche sulla parentela con Mubarak, e di aver detto bugie sulle mie origini, ma ho giocato difantasia perchè il vecchio passaporto me lo ha permesso", ha spiegato la giovane che ha subito aggiunto: "Presentarmi come la nipote di Mubarak mi serviva a costruire una vita parallela, diversa dalla mia. Mi serviva a mostrare un'origine diversa, lontana dalla povertà in cui sono nata e cresciuta e dalla sofferenza che ho patito".

"Per due lunghi anni ho scelto di rimanere in disparte nel tentativo di riacquistare (..) la tranquillità e la normalita' che mi spettano e che il processo Ruby mi ha sottratto. Ho atteso con pazienza di poter spiegare cosa è successo veramente, quanto mi sento strumentalizzata da quella parte della stampa e della magistratura che aveva un obiettivo comune: colpire le persone che mi hanno aiutato". "Ho capito che la decisione dei giudici di Milano e dei difensori di Silvio Berlusconi di non ascoltarmi come teste mi ha danneggiato - ha proseguito in un altro passaggio - perché c'è ancora tanta gente che mi guarda dall'alto in basso, mi considerano una prostituta, sebbene il processo abbia dimostrato esattamente il contrario".

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