giovedì 20 dicembre 2018
Piazza Venezia invasa dai mezzi, autisti sotto il Campidoglio e centro bloccato. In fiamme bandiera M5s. Polemiche per il divieto di posteggio dei pullman dal 1° gennaio
Autisti di bus turistici presidiano il Campidoglio

Autisti di bus turistici presidiano il Campidoglio

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Le diverse decine di bus turistici che hanno invaso questa mattina piazza Venezia e il Campidoglio, bloccando l'intero centro della Capitale, hanno lasciato le piazze e la viabilità sta tornando alla normalità. La protesta dei bus turistici è legata al nuovo piano bus del Comune di Roma che entrerà in vigore a gennaio 2019 e che prevede il divieto di ingresso dei pullman in centro.

"Vendesi bus e autista, per info rivolgersi alla sindaca Raggi. Causa piano bus 2019", sono i cartelli esposti sui vetri di numerosi pullman. La viabilità sta tornando alla normalità, ma gli organizzatori della protesta hanno espresso l'intenzione di manifestare ancora domani davanti piazza Montecitorio.

«È inaccettabile che Roma sia tenuta sotto scacco dai bus turistici: il centro va subito liberato, sciogliete l'assemblea perché state paralizzando la città». Così la sindaca di Roma Virginia Raggi parlando a una delegazioni di rappresentanti dei gestori dei bus turistici che protestavano sotto il Campidoglio. «È finito il tempo in cui i bus turistici scorrazzano per la città, ha detto Raggi.

I pullman hanno invaso piazza Venezia paralizzando il traffico del centro di Roma. Gli operatori del settore accusano la prima cittadina di non voler ridiscutere il nuovo regolamento varato dalla Giunta che dal 1° gennaio 2019 vieta il posteggio dei pullman all'area centrale della città.

In fiamme la bandiera del Movimento 5Stelle. È questa la protesta simbolica messa in atto da alcuni autisti dei bus turistici che da questa mattina alle 5.30 si sono ritrovati in piazza Venezia, contro la decisione del Consiglio di Stato che prevede che dal 1° gennaio non potranno più accedere nel centro della città. Sui mezzi compare il cartello "Vendesi: bus e autista".

Una delegazione dei rappresentanti di chi gestisce i bus turistici è stata ricevuta dalla sindaca. Al centro dell'incontro il nuovo regolamento del Campidoglio che dal 2019 vuole i torpedoni fuori dal cuore
storico della Capitale.

Limitazioni di accesso dall'anno nuovo
La protesta dei pullman turistici nasce dalla resistenza degli operatori del settore a un nuovo regolamento varato dalla Giunta di Virginia Raggi che dal 1° gennaio 2019 vieta il posteggio di questa tipologia di mezzi all'area centrale della città.

La questione è annosa e fa parte della ricerca di un maggiore decoro della zona che ospita i principali reperti archeologici della Capitale, troppo spesso simile al posteggio di un aeroporto o una stazione. Il provvedimento della Giunta M5s arriva dopo una serie di tentativi analoghi da parte delle Giunte precedenti, non andati a buon fine, di stoppare la processione di bus turistici posteggiati a pochi passi dal Colosseo, dal Campidoglio e dal Circo Massimo. Il provvedimento è pensato anche sul versante di una maggiore sicurezza dei pedoni, solo questa estate due persone sono morte in centro storico investite da altrettanti bus turistici.

Con la normativa che entrerà in vigore tra dieci giorni chi vorrà transitare in pullman, senza posteggiare, nella zona a traffico limitato in prossimità dei monumenti più importanti potrà farlo solo pagando un carnet di accessi, da 50 a 300 giornalieri, con un costo che oscilla tra i 5.400 e i 25 mila euro annui. Stop invece
alla sosta breve, fino a 15 minuti, attorno all'anfiteatro Flavio o nelle vie limitrofe. Contingentato invece l'accesso nella zona del Vaticano.

La Ztl Centro Storico sarà interdetta ai bus turistici, a eccezione di quelli con a bordo scolaresche, clienti di hotel con un numero di stanze pari o superiore a 40, con un accesso massimo fino a 30 mezzi giornalieri. Servirà anche una prenotazione anticipata per l'accesso alle zone più sensibili della Ztl. Il testo prevede anche l'aumento del numero di stalli di posteggio destinati ai pullman. La scorsa settimana il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva del provvedimento presentata da parte degli operatori del settore.


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