lunedì 21 settembre 2020
Secondo le prime ricostruzioni degli investigatori l'arma utilizzata è una pistola non legalmente detenuta. Non è stato chiarito ancora il movente della tragedia
La villetta dove  un uomo di 47 anni,  operaio in un'azienda meccanica, ha  ucciso  il figlio di 11 anni a Rivara

La villetta dove un uomo di 47 anni, operaio in un'azienda meccanica, ha ucciso il figlio di 11 anni a Rivara - Ansa

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Un uomo di 47 anni, operaio, ha ucciso il figlio di 11 e poi si è tolto la vita. E' successo alle 2 di notte a Rivara, in provincia di Torino.

I carabinieri della compagnia di Villa Reale, in collaborazione con il Comando provinciale di Torino, stanno ricostruendo i contorni della tragedia avvenuta nel cuore della notte tra domenica e lunedì in via Beltramo a Rivara, comune di 2.600 abitanti a nord del capoluogo piemontese.

Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti l'arma utilizzata è una pistola non legalmente detenuta.
Al vaglio degli investigatori il movente che ha spinto un 47enne italiano, operaio in un'azienda meccanica, a sparare al figlio, uccidendolo, per poi togliersi la vita utilizzando la stessa arma.

Aveva annunciato con un post su Facebook che avrebbe ucciso il figlio di 11 anni. "Andrea e il suo papà per sempre insieme...", ha scritto C. B. P., operaio metalmeccanico, allegando diverse foto di padre e figlio.

"Conoscevo Andrea perché frequentava l'oratorio ed il catechismo me lo ricordo come un ragazzo solare, estremamente sereno. Quello che è successo ci ha lasciati tutti interdetti". Così don Riccardo Florio, il parroco di Rivara, la cittadina del Canavese, in provincia di Torino dove è avvenuta la tragedia.
Mercoledì sera, alle 20,30, a Rivara si svolgerà una veglia di preghiera "per consentire a tutta la cittadinanza di fare sentire il proprio affetto e la propria vicinanza ai famigliari in questo momento particolare". "Avevo avuto dei contatti con la mamma, con il papà forse ci siamo visti qualche volta in chiesa, - ha spiegato don Riccardo Florio all'agenzia di stampa Agi - quando c'erano gli incontri con i genitori ma, ad essere sincero, non lo ricordo". "Quanto è successo - aggiunge - è qualcosa di terribile e indescrivibile. Vogliamo esprimere nei confronti dei familiari la vicinanza della comunità e in modo particolare accompagnarli con la preghiera, non vogliamo aggiungere altro".


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