mercoledì 29 maggio 2013
​È scontro nel Pd sulla riforma elettorale, nel giorno che ha visto la messa ai voti della mozione di maggioranza stilata ieri da Pd e Pdl che fissa il ddl costituzionale a giugno. Finocchiaro: «intempestivo» il renziano Giachetti.
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Il Senato approva la mozione di maggioranza sulle riforme costituzionali con 224 sì,61 no e 4 astenuti. La mozione impegna il governo a presentare entro giugno un ddl costituzionale che preveda una procedura straordinaria per la riforma della Costituzione.Legge elettorale, lo scontro nel Pd. È scontro nel Pd sulla riforma elettorale, nel giorno in cui la maggiornaza Pd-Pdl ha presentato la mozione redatta ieri al termine di un vertice comune. Sono cinque le mozioni presentate alla Camera sull'avvio del percorso di riforme costituzionali. Un dibattito che si è già aperto stamane on diversi interventi e che proseguirà fino al voto del pomeriggio. In particolare suscita preoccupazioni la mozione presentata da Roberto Giachetti e sottoscritta da un centinaio di parlamentari che chiede il ritorno al Mattarellum. Il deputato renziano ha detto che non intende ritirare la mozione, che ha raccolto le firme di tutte le forze politiche "tranne M5S e Lega". "Non possiamo neppure per un attimo  rischiare di mettere in pericolo il percorso di riforme con atti di prepotenza" è stato il duro commento di Anna Finocchiario. La senatrice Pd giudica la mozione Giachetti un atto "intempestivo".  "È sempre più chiaro  ha affermato il pidiellino Fabrizio Cicchitto -  anche alla luce della mozione Giachetti sulla legge elettorale e del suo appello ai Grillini, che Renzi punta a liquidare nei tempi più rapidi possibili il governo Letta per andare quanto prima alle elezioni. È indispensabile che il Pd chiarisca la sua situazione interna e anche che finiscano una serie di forzature e di provocazioni alle quali finora il Pdl non ha reagito per senso di responsabilità".

Il dibattito sulle riforme. Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, stamattina in Senato ha aperto il dibattitoparlamentare sulle riforme. "Il Senato impegna il governo a presentare alle Camere, entro il mese di giugno 2013, un disegno di legge costituzionale, che in coerenza con le finalità e gli obiettivi indicati nelle premesse, preveda, per l'approvazione della riforma costituzionale, una procedura straordinaria rispetto a quella di cui all'articolo 138 della Costituzione, che tenda a agevolare il processo di riforma, favorendo un'ampia convergenza politica in Parlamento". Questo il dispositivo della mozione di maggioranza depositata a palazzo Madama

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