giovedì 24 aprile 2014
​Costo zero, velocità assoluta e semplicità: si chiama progetto “Epi.ca," e l’hanno realizzato i medici di famiglia di Casoria per conto del Comune e del distretto 43 dell’Asl Napoli nord.
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L’uovo di Colombo. S’incrociano i numeri relativi ai malati di patologie oncologiche con le loro zone di residenza e, nel caso in cui alcune di queste mostrino un’incidenza troppo sopra le medie, si va a capire quale piò esserne la ragione. Costo zero, velocità assoluta e semplicità: si chiama progetto “Epi.ca," e l’hanno realizzato i medici di famiglia di Casoria per conto del Comune e del distretto 43 dell’Asl Napoli nord.Appunto, poiché (come prevede la legge) ogni medico deve avere per ciascun suo paziente dettagliate schede informatiche, queste - grazie a un semplice nuovo software e una volta ripulite dai dati riguardanti la privacy - sono state messe in rete, scoprendo in quali zone della città le incidenze oncologiche sono superiori alla media. Così, esaminando caratteristiche e storia di quelle due zone cittadine con abnorme incidenza di malattie oncologiche (la zona centrale della citta e quella di Arpino e Cittadella), sono venuti fuori i motivi dei troppi tumori. Legati all’uso dei terreni stessi: "Alcuni a vocazione industriale e altri legati a un inquinamento di  tipo criminale per gli sversamenti abusivi di rifiuti tossici", spiega Marino Mariano, del Comitato scientifico del Progetto Epi.ca.
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