giovedì 23 gennaio 2020
Al via le celebrazioni per i 500 anni dal miracolo che salvò la città. In vista anche il gemellaggio con il Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa
Il Santuario della Beata Vergine delle Lacrime

Il Santuario della Beata Vergine delle Lacrime - (archivio Avvenire)

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Dopo i restauri della facciata, della cripta, degli affreschi, dei pavimenti marmorei, delle strutture lignee e delle sacrestie, sarà riaperto al pubblico il prossimo 1° febbraio il Santuario della Beata Vergine delle Lacrime di Treviglio, in provincia di Bergamo. Per celebrare l’evento è in programma (inizio ore 21) un concerto del Coro Icat.

I lavori di ristrutturazione della chiesa, durati diciotto mesi, sono costati 3,8 milioni di euro, una cifra raccolta con la vendita di immobili di proprietà della parrocchia ma anche attraverso donazioni ed eredità da parte dei fedeli.

Nel santuario, fino al 2022, si ricorderanno con una serie di iniziative, i 500 anni dal Miracolo della Madonna delle Lacrime. Il programma dei festeggiamenti, annunciato dal parroco monsignor Norberto Donghi, si aprirà domenica 2 febbraio alle ore 16 con una Solenne Concelebrazione presieduta dal cardinale Angelo Scola.

Il calendario comprende inoltre, per il 15 febbraio (ore 21), lo spettacolo teatrale Che allegria c’è? L’Innominato a Treviglio a cura di Carlo Pastori (una piéce in musica e parole sul personaggio manzoniano dei Promessi sposi).

Dal 3 al 9 febbraio il parroco, accompagnato da 54 concittadini, si recherà in Sicilia per proporre il gemellaggio con il Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa (alcune reliquie della Vergine siracusana verranno accolte nel mese di maggio del 2021 all’interno del santuario trevigliese). Quest’anno invece, da domenica 24 a domenica 31 maggio verrà ospitata a Treviglio la statua della Madonna pellegrina di Fatima.

Il miracolo delle lacrime nella città della Gera d’Adda risale al 28 febbraio 1522 quando, alle 8 di mattina, l’immagine della Madonna dipinta su un muro della chiesa di Sant’Agostino annessa al monastero delle agostiniane (che si ergeva sul luogo dove in seguito è stato costruito il santuario) incomincia a spargere abbondanti lacrime dagli occhi e sudore da tutto il corpo mentre la figura del Bambino rimane asciutta. I soldati francesi che stavano assediando la città (e che attendevano l’ordine di distruggerla) constatano il fatto e, profondamente scossi, informano il generale Odet de Foix Lautrec che, a cavallo, giunge subito sul posto e verifica quanto accaduto. Il comandante delle truppe occupanti, alla vista del prodigio, decide di risparmiare Treviglio dall’assedio e dal sacco.

Saputa la notizia, tutta la città esulta di gioia, le campane suonano a festa mentre il generale e gran parte degli ufficiali, in ginocchio davanti all’effige della Vergine piangente, depongono ai piedi della Madonna le loro armi e le corazze.



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