lunedì 21 giugno 2010
Gli emendamenti presentati da alcuni deputati della maggioranza costringono governo e gruppo parlamentare alla smentita. Sull’abusivismo era prevista l’estensione della sanatoria alle aree protette. Bonaiuti: propaganda ad arte della sinistra. Quagliariello: ci sarà screening, resteranno poche modifiche. No della Marcegaglia e degli ambientalisti.
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Durano il tempo d’un temporale estivo i tentativi di riaprire i termini per il condono edilizio e per quello fiscale e tombale. Ma torna anche, sotto forma di emendamento, il decreto del governo che propone di sospendere la demolizione di edifici abusivi in Campania stoppato alla Camera due settimane fa.In proclami e voci i condoni su casa e tasse entrano ed escono a ripetizione dall’impianto della manovra correttiva. Ma nella pioggia di emendamenti ne spunta uno del Pdl che, nero su bianco, addirittura prevede l’estensione della sanatoria alle aree protette da vincoli paesaggistici. Fino al 31 marzo 2010. Anche in presenza di un «no» delle amministrazioni a precedenti richieste.Alzano un muro le opposizioni. Ma anche dalla maggioranza arriva più di un mugugno, con il finiano Fabio Granata. Il governo è costretto a smentire categoricamente. Dribbla i giornalisti il ministro dell’economia Giulio Tremonti, che si trincera dietro la posizione espressa dal suo sottosegretario Luigi Casero. Il quale nega un’approvazione delle iniziative su entrambi i fronti. Soprattutto sul tema degli abusi edilizi interviene il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti. Il portavoce di Silvio Berlusconi parla di «trovata propagandistica» dell’opposizione, che fa passare per legge un semplice emendamento. Del quale il gruppo al Senato chiede subito il ritiro. «Non vi saranno condoni di alcun genere», assicurano i vertici pidiellini a Palazzo Madama.A combinare il patatrac su ambedue i fronti i senatori Paolo Tancredi, Cosimo Latronico e Gilberto Pichetto Fratin. Il primo fa mea culpa. E ammette di aver firmato molti emendamenti in gran fretta. Uno, ad esempio, stabilisce che in caso di confisca di edifici abusivi, il responsabile possa avere diritto di prelazione nelle aste. Proposte che è stato possibile presentare, spiega Gaetano Quagliariello vicecapogruppo, perché lo screening è stato rimandato a una seconda fase, con un’apposita commissione. Ne resterà in piedi un «numero estremamente limitato». E «nessun condono fiscale e edilizio resisterà al controllo», promette.Durissime le opposizioni. Ermete Realacci (Pd) parla di «attrazione fatale del Pdl per l’abusivismo e l’illegalità». Un condono «non manca mai», aggiungono i colleghi di partito Roberto Della Seta e Francesco Ferrante. Stesse parole usate da Felice Belisario (Idv). «Atto criminale», attacca il verde Angelo Bonelli. «Morirebbe sul nascere la nostra disponibilità» a sostenere la manovra, minacciano i rutelliani. «I cittadini non potrebbero tollerare una nuova sanatoria a favore dei disonesti», osserva Pier Ferdinando Casini leader dell’Udc.«I condoni edilizi non servono», sottolinea Emma Marcegeglia, presidente di Confindustria. Sul piede di guerra, infine, le associazioni ambientaliste. «La banda del mattone selvaggio colpisce ancora», il commento di Legambiente. Di «vera scelleratezza» parlano Wwf e Fai.
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