martedì 19 novembre 2013
​Ecco il piano Cottarelli. «Le misure anche prima di febbraio». Saccomanni: le risorse serviranno a ridurre il debito pubblico.
La Cisl: un taglio ai dirigenti e nuovi costi standard 
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Il governo alza l’asticella della speding review, l’operazione di revisione/riduzione della spesa pubblica affidata al nuovo commissario Carlo Cottarelli. L’obiettivo fissato ieri dallo stesso ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni è di recuperare entro il 2016 due punti di Pil, circa 32 miliardi di euro, molto più di quanto indicato nel ddl stabilità. Il controllo della spesa sarà a tappeto su tutte le amministrazioni pubbliche e le loro controllate a ogni livello, escluse solo le società quotate e gli organismi costituzionali. Sotto la lente gli appalti pubblici, la spesa per beni e servizi, i costi della politica, gli immobili e l’organizzazione. Tra gli obiettivi principali c’è una maggiore efficienza nella gestione del personale, incentivando la mobilità tra i diversi enti. Occorre «migliorare la qualità dei servizi riducendone il costo», afferma Cottarelli che non esclude interventi anche sul perimetro della attività dello stato, che potrebbe ritirarsi da taluni settori. Il premier Enrico Letta rassicura: niente tagli «con la falce» ma «solo dove necessari». Mentre Saccomanni e il vicepremier Alfano promettono che i risparmi serviranno prima di tutto a taglire la pressione fiscale.Tutto sarà più chiaro all’inizio della primavera quando il commissario presenterà la prima serie di proposte. Ma qualche novità potrà arrivare anche prima di febbraio, ha affermato. La sforbiciata alla spesa dovrà essere consistente già dal 2014 per arrivare nei tre anni ai 32 miliardi annunciati. Nella legge di stabilità i target erano ben più modesti: per il prossimo anno non era indicata alcuna cifra, i risparmi cominciavano nel 2015 con 3,6 miliardi e salivano a 8,3 nel 2016. Il piano Cottarelli punta a triplicare l’obiettivo.L’ex dirigente del Fondo Monetario non ha perso tempo. Insediatosi a fine ottobre nel suo nuovo incarico ieri ha presentato ieri il suo programma di lavoro al Comitato interministeriale per la spendig review (ne fanno parte oltre a Letta e Saccomanni i ministri Franceschini e D’Alia, il sottosegretario della Presidenza Patroni Griffi) che ha espresso una «piena condivisione» al piano d’azione, che ora è stato inviato alle Camere. In serata il ministro dell’Economia è salito al Quirinale per informarne il presidente Giorgio Napolitano, anche alla luce dei richiami della Ue sulla manovra 2014.Per centrare gli obiettivi di risparmio vengono indicati alcuni possibili strumenti. Tra i quali la «mobilità» nel pubblico impiego, «compresa l’esplorazione di canali d’uscita e rivalutazione delle misure del turn-over» e «l’armonizzazione del sistema retributivo e contrattualistico» nella Pa, anche per «incentivare la mobilità tra amministrazioni e funzioni». In sostanza si punta se possibile a sfoltire, rinnovare e rendere più produttivi gli organici, rendendo più semplice il trasferimento degli impiegati tra gli enti. Nel mirino anche i dirigenti che si dovrebbero trasformare «in veri manager della spesa pubblica interessati non solo al rispetto formale delle regole contabili ma anche al contenimento dei costi e al miglioramento della qualità dei servizi». Cottarelli rassicura i sindacati: voglio consultarli frequentemente. Allo studio poi «un sistema di incentivi finanziari che facilitino la collaborazione dei centri di spesa nella individuazione di risparmi» mentre si annunciano «classifiche» per evidenziare «i centri di spesa virtuosi» e quelli inefficienti.Sul tema del personale pubblico il sottosegretario Patroni Griffi ha chiarito le intenzioni del governo parlando a un convegno: «C’è un problema di maggiore elasticità e servono forme di mobilità obbligatorie», ha spiegato. Inoltre «bisogna avviare incentivi ai prepensionamenti collegati alla riorganizzazione delle strutture».
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