venerdì 7 ottobre 2022
Piccoli segnali di ripresa e maggiore precarietà. La fotografia dei 5.193 mila stranieri residenti in Italia, la prima dopo la pandemia scattata dal tradizionale rapporto Caritas – Migrantes
Un corso di formazione per panettieri

Un corso di formazione per panettieri - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Piccoli segnali di ripresa e maggiore precarietà. La fotografia dei 5.193 mila stranieri residenti in Italia, la prima dopo la pandemia scattata dal tradizionale rapporto Caritas – Migrantes, giunto alla 31^ edizione, tratteggia un leggero aumento della popolazione, dei permessi di soggiorno per lavoro e delle assunzioni, ma anche della fragilità.

Italia

Le prime cinque regioni dell’Italia dei migranti, segnala lo studio dei due organismi pastorali della Cei, sono la Lombardia, seguita da Lazio, Emilia-Romagna e Veneto, mentre la Toscana sopravanza il Piemonte al 5° posto. Inalterato il quadro delle nazionalità: fra i residenti prevalgono i rumeni (circa 1.080.000 cittadini, il 20,8% del totale), seguiti, da albanesi (8,4%), marocchini (8,3%), cinesi (6,4%) e ucraini (4,6%). Sono aumentati anche i titolari di permesso di soggiorno: al 1°gennaio 2022 erano 3.921.125, mentre nel 2021 erano attestati sui 3,3 milioni, così come i nuovi permessi di soggiorno sono stati 275 mila, +159% rispetto al 2020. Merito della sanatoria varata dal governo Conte bis nel 2020. In crescita anche i provvedimenti di cittadinanza, 118 mila nel 2020, +4% dall’anno precedente. Secondo le stime dell’Istat, nel 2021 le famiglie con almeno un componente straniero sarebbero il 9,5% del totale (ovvero 2.400.000); di queste 1 su 4 è mista (con componenti sia italiani che stranieri). Tutti segnali di integrazione.

Minori e scuola

Altro segnale di stabilità, i ragazzi nati in Italia da genitori stranieri, le “g2”, sono oltre 1 milione e di questi il 22,7% ha acquisito la cittadinanza; se ad essi si aggiungono quelli nati all’estero, la compagine dei minori stranieri (fra nati in Italia, nati all’estero e naturalizzati), calcola lo studio di Caritas e Migrantes, supera quota 1.300.000 e arriva a rappresentare il 13% del totale della popolazione minorile residente in Italia. Gli alunni con cittadinanza non italiana sui banchi di scuola diminuiscono per la prima volta dal 1983. Nell’anno scolastico 2020/2021 erano 865.388 in totale, con un calo di oltre 11 mila unità rispetto all’anno precedente (-1,3%).

Lavoro

L’Italia dei lavoratori stranieri resta, però, spesso sommersa e sfruttata. Cresce, ma non riesce ad affrancarsi dalla precarietà. L’incremento più significativo si è avuto nel settore industriale, in particolare al nord, poi il commercio, seguito da costruzioni e terziario., Rispetto agli italiani è stata molto più modesta la crescita dei contratti a tempo indeterminato - circa l’11% contro oltre il 40% - e, a dimostrazione del fatto che i lavoratori stranieri vivono una maggiore precarietà, 7 contratti su 10 sono a termine e spesso non-standard, cioè privi di copertura assicurativa, adeguato livello di protezione sociale in caso di disoccupazione o contribuzione. Lo studio segnala tra "i positivi paradossi degli ultimi dieci anni" l’aumento del 42,7% delle imprese a conduzione femminile straniera, cresciute a un ritmo maggiore rispetto a quelle a conduzione maschile. Le titolari sono nate all’estero, soprattutto in Cina, Germania e Albania.

Fede religiosa

La maggioranza assoluta è sempre cristiana pur con un calo al di sotto dei 2,8 milioni (a fronte dei quasi 2,9 milioni dello scorso anno), il 56,2% del totale. I migranti musulmani residenti in Italia sono un milione e mezzo (29,5% del totale). Prevalgono gli ortodossi, soprattutto romeni, la religione cattolica è la seconda confessione quantitativamente più rilevante con 892 mila credenti (17,2% dei cittadini stranieri sul territorio nazionale), contro gli 866 mila di un anno fa. Si tratta per lo più di cittadini provenienti da Filippine, Albania, Polonia, Perù ed Ecuador

Ucraini

Nel 2022 circa 5,8 milioni di persone sono fuggite dall’Ucraina. I primi Paesi per accoglienza sono Polonia (1,2 milioni di persone), Germania (893 mila), Repubblica Ceca (319 mila) e Italia (144 mila). Sono stati poi circa 3 milioni gli attraversamenti di frontiera al ritorno. Anche per effetto del conflitto sono aumentati i minori stranieri non accompagnati, arrivati nell’aprile del 2022 a 14.025. E per proseguire con la solidarietà e l'accoglienza dimostrate verso i profughi ucraini verso una sempre maggiore integrazione, Caritas e Migrantes chedono ai media di cambiare registro alla narrazione sugli stranieri, passando dall'emergeza alla realtà quotidiana.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: