venerdì 31 marzo 2017
A rivolgersi ai carabinieri di Bologna sono stati gli insegnanti, che hanno raccolto lo sfogo della ragazza che ora si trova in una struttura protetta. Genitori nei guai per maltrattamenti in famiglia
Ragazza rifiuta il velo, i genitori la rasano. Tolta alla famiglia
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Si era rifiutata di indossare il velo davanti a professori e compagni di classe e la madre per punizione le ha rasato i capelli a zero. La protagonista della vicenda è una ragazzina di 14 anni, originaria del Bangladesh, che abita con la sua famiglia a Bologna.

Prima le aveva tagliato una ciocca, per avvertirla. Qualche giorno dopo le ha rasato tutti i capelli, per umiliarla. La presunta “colpa” della ragazzina era il rifiuto di portare il velo a scuola. Proprio sui banchi è stata un'insegnante, vedendo la testa rasata dell'adolescente, a domandarle cosa le fosse successo. Una volta raccolto lo sfogo, lo ha riferito alla preside che ha segnalato l'episodio ai carabinieri.

La conseguenza è stata che i servizi sociali, d'intesa con la Procura per i minori, sono intervenuti d'urgenza con la messa in protezione della ragazzina, che assieme alle due sorelle maggiori, è stata allontanata dai genitori dai servizi sociali del Comune, che le hanno affidate a una struttura protetta.

La madre e il padre della ragazzina sono anche stati sentiti dai carabinieri del capoluogo emiliano, che stanno indagando per ricostruire l'esatta dinamica dei fatti. Del caso si stanno occupando la Procura di Bologna e la Procura del Tribunale per i Minorenni, con i magistrati Gabriella Maria Tavano e Silvia Marzocchi.

Il sindaco di Bologna Virginio Merola ha parlato di un caso di «autoritarismo familiare», aggiungendo che «la preside ha fatto bene a fare denuncia in Procura. Questo è un tema di maternità e paternità responsabile, ma se si vuole essere italiani bisogna adattarsi alle nostre leggi e alla nostra Costituzione, non è possibile avere atteggiamenti diversi».

«Pur nel rispetto della nostra cultura e della nostra religione - ha commentato Izzeddin Elzir presidente dell'Unione delle comunità islamiche italiane - crediamo però che la scelta del velo debba restare tale: una scelta. Siamo vicini alla giovane ragazza bolognese. La fede è più forte di un indumento, obbligare al velo non ha nulla di religioso. La scelta del velo debba restare tale: una scelta. Siamo vicini alla giovane ragazza bolognese. La fede è più forte di un indumento, obbligare al velo non ha nulla di religioso».

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