giovedì 19 maggio 2016
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Sarebbe la notizia più importante, quella che presagisce una catastrofe umanitaria, con il rischio di mettere in ginocchio i sistemi di soccorso e accoglienza non solo del-l’Italia, ma di tutti i Paesi Ue che si affacciano sul Mediterraneo. Un flusso di proporzioni ingestibili, anche se scaglionato da qui alla fine dell’anno. Eppure l’allarmistico rapporto della 'polizia europea', con il quale si evoca la cifra colossale di 800 mila persone pronte a salpare solo dalla Libia e dirette verso l’Italia, dedica a questa informazione neanche due righe (29 parole) in un dossier di 15 pagine. Curiosamente, Europol non cita neanche una fonte di queste previsioni, che non trovano riscontro in nessun report internazionale, dall’Onu alle poche ong sul campo. Calcoli che sono in netto contrasto con altre previsioni. Le stime riservate dell’intelligence italiana e condivise dal ministero dell’Interno parlano di circa 200mila immigrati da qui alla fine dell’anno, che sarebbe comunque un numero record. Le informazioni raccolte dagli 007 operativi in Libia ed Egitto, prendono in esame la situazione di Tripoli, Zuhara, Sabratah, Misurata, ma anche nella zona più vicina al confine egiziano controllata dal generale Haftar. L’unica analisi concorde con Europol, riguarda il ruolo dei trafficanti, che si accaparrano almeno il 90% di tutti i migranti. Organizzazioni che operano incontrastate per via del caos politico e dei continui scontri tra milizie. Quanto all’Egitto, le fonti sottolineano il ritorno sulla scena delle 'navi madre', imbarcazioni più grandi sulle quali i trafficanti caricano in un solo viaggio centinaia e centinaia di migranti per poi trasferirli in alto mare su mezzi più piccoli. Altre volte avviene l’esatto contrario: i gommoni fanno la spola tra la terra ferma e i pescherecci, che poi vengono stipati di esseri umani e indirizzati verso le coste dell’Ue. Le cifre di Europol al momento non vengono confermate da Frontex, l’agenzia europea per il controllo dei confini. Dopo l’accordo Ue-Turchia, e la chiusura della rotta balcanica, l’Italia rischia di diventare l’unica porta d’ingresso in Europa per tutti i disperati in fuga; la riapertura della rotta dall’Egitto, vista la pericolosità e la lunghezza della traversata, potrebbe far salire in maniera esponenziale il numero di vittime delle traversate. In ogni caso le autorità di Roma si attendono un’altra estate di massima allerta. «In prossimità della stagione estiva – ha osservato nei giorni scorsi il prefetto Mario Morcone, capo del Dipartimento Immigrazione del Viminale – è probabile che vi sia un numero significativo di sbarchi». Per quanto scontata, resta per ora questa la previsione più attendibile. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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