venerdì 6 maggio 2016
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«È imbarazzante il fatto che tutta la ricchezza del dibattito in bioetica si voglia ridurre spesso a un confronto tra laici e cattolici. Ma ancora più inaccettabile – ha osservato Adriano Pessina, direttore del Centro di ateneo di bioetica dell’Università Cattolica – che la posizione laica, al di là della competenza di chi la esprime, finisca implicitamente per essere guardata come la più autorevole». È uno dei tanti paradossi emersi l’altra sera, nel corso della tavola rotonda 'La bioetica dentro la notizia' andata in scena alla Cattolica di Milano. Per mettere in luce l’approccio di Avvenire sui temi che intercettano il senso della vita e della persona, il direttore Marco Tarquinio ha tracciato un rapido excursus delle questioni più calde di questi ultimi anni che hanno visto impegnato il nostro quotidiano: da Eluana Englaro all’utero in affitto, dal 'silenzio' sui risultati ottenuti grazie alla staminali adulte ai tanti, fuorvianti slogan che si intrecciano nel dibattito sulla fecondazione assistita. Tra gli altri interventi anche quello di Luigi Ripamonti, responsabile dell’inserto Salute del Corriere della Sera.
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