giovedì 11 luglio 2013
​Migliorano alcune regioni come Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata, ma i risultati più soddisfacenti si ottengono nella provincia autonoma di Trento, nel Friuli Venezia Giulia, in Veneto, Marche e Piemonte.
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​Si conferma anche quest'anno il divario tra Nord e Sud del Paese nei risultati delle prove Invalsi per l'anno scolastico 2012-2013. È quanto emerge dal Rapporto nazionale dell'Istituto che ogni anno fornisce un quadro generale sulla qualità del sistema italiano di istruzione e formazione. Il rapporto è stato presentato oggi, alla presenza del ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza.Migliorano alcune regioni del Sud come Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata, ma i risultati migliori si ottengono nella provincia autonoma di Trento, nel Friuli Venezia Giulia, in Veneto, Marche e Piemonte. In generale, il ritardo del Mezzogiorno, già presente ai gradi iniziali, tende ad ampliarsi lungo il ciclo degli studi.Anche le scuole del Centro mostrano un peggioramento della propria posizione con il procedere del percorso di studi. Per le prove di italiano, si rivela maggiore la dimestichezza con i testi narrativi e minore quella con la grammatica. In matematica, invece, si rilevano maggiori difficoltà negli ambiti "spazio e figure" e "relazioni e funzioni" rispetto agli ambiti "numeri" e "dati e previsioni".Il rapporto Invalsi si basa su un campione di scuole statisticamente rappresentativo: 9.047 classi e 189.493studenti. Complessivamente quest'anno in Italia, nelle prove di italiano e matematica, sono state coinvolte 13.232 scuole, 141.784 classi e 2.862.759 studenti. La rilevazione Invalsi è stata realizzata nelle seconde e quinte classi della scuola primaria, nelle prime e terze della secondaria di primo grado e nelle seconde classi della secondaria di secondo grado.
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