La macchina dei soccorsi e
dell'assistenza ai terremotati del centro Italia sposta il suo
quartier generale da Roma a Rieti, capoluogo della zona più
straziata dal sisma con la città simbolo di Amatrice e i suoi
oltre 200 morti. "Dopo 4 giorni di emergenza stiamo passando dal
soccorso d'urgenza a una fase più assistenziale", annuncia il
capo della
Protezione civile Fabrizio Curcio nell'insediare a
Rieti, in una sede Inps accanto alla Questura, la Direzione
comando e controllo (Dicomac).
In pratica da stasera il
controllo degli interventi si muove più vicino al teatro delle
operazioni, per motivi pratici, ma anche simbolici. La struttura
è affidata a
Immacolata Postiglione, quarantenne
direttrice dell'ufficio emergenze della Protezione Civile che ha
già coordinato i soccorsi dal Comitato operativo a Roma.
Per spiegare cosa vuol dire
passare "a una fase più
assistenziale", pur se quella dei soccorsi continua, Curcio fa
l'esempio in conferenza stampa delle "attività ambulatoriali al
posto dei posti medici avanzati" dei primi giorni post
terremoto.
E domani inizieranno i sopralluoghi nelle scuole
danneggiate per valutarne l'agibilità. "La Dicomac non si
sostituisce alle strutture locali - dice il capo della
Protezione civile -, le coordina. Prenderemo delle decisioni che
poi saranno attuate sul territorio". La Dicomac si articola in
13 cosiddette funzioni con altrettanti responsabili: tra
queste, sanità e assistenza sociale, servizi essenziali,
mobilità, comunicazioni , censimento danni. A disposizione i
seimila operatori presenti sul campo nelle quattro regioni
colpite dal sisma.
Tra gli interventi più urgenti il censimento delle scuole
agibili o meno, in vista della riapertura a settembre. "In tempi
brevissimì, promette Curcio, sottolineando però che le perizie
sugli edifici dovranno essere molto accurate. "Solo dopo potremo
decidere le soluzioni alternative per gli istituti inagibili",
aggiunge. Altro settore i trasporti, la viabilità, "sulla quale
lavoriamo per ripristinare le condizioni", in un territorio in
gran parte montuoso e quindi complesso.
Il capo della Protezione civile, che ha ricevuto la visita
del numero uno della Polizia
Franco Gabrielli, suo predecessore
e superiore, lancia un
appello a non mandare più generi di
prima necessità e beni primari, bensì a
fare donazioni, con sms
solidale al 45500 e altre linee di finanziamento.
Curcio ribadisce poi le cifre delle vittime, 290 in mattinata, e
degli
sfollati assistiti, oltre 2500, e definisce "plausibile"
la stima di dieci dispersi fornita dal sindaco di Amatrice. "Ma
noi non diamo cifre sui dispersi - dice - è difficile
quantificarli. Noi li cerchiamo".
Ora da Rieti si passa in
un'altra fase, in attesa che inizi la ricostruzione.