sabato 21 agosto 2010
Sfilata di cento trattori nel centro di Cagliari. Turisti bloccati per ore all'aeroporto di Alghero. Le manifestazioni si sono svolte pacificamente, ma i vacanzieri hanno dovuto percorrere alcuni chilometri a piedi per raggiungere lo scalo aereo.
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Hanno raggiunto il centro di Cagliari dalla strada lato mare, rallentando i traffico ma strappando il consenso dei cittadini, per parcheggiare un centinaio di trattori nella piazza Paolo VI (nota come dei Centomila). È iniziata così ieri a Cagliari la giornata di mobilitazione del mondo pastorale sardo. All’Hotel Mediterraneo, alla presenza del presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini, degli esponenti sindacali regionali di categoria e di rappresentanze di pastori di diverse regioni italiane, gli Stati generali della pastorizia italiana hanno presentato la piattaforma di mobilitazione. Una mobilitazione, quella della Coldiretti, non a caso  partita dalla Sardegna: l’isola dove si produce quasi la metà del latte di pecora made in Italy. «L’obiettivo è fronteggiare la grave crisi della pastorizia, con iniziative sul piano politico, istituzionale e su quello del mercato – hanno  sottolineato gli organizzatori in una nota – dove il latte viene sottopagato dalle industrie a livelli insostenibili per gli allevatori». La protesta di Cagliari ha inteso denunciare la grave crisi che investe il mondo pastorale soprattutto in Sardegna, dove  agli allevatori il latte viene retribuito al di sotto dei costi di produzione e su valori nettamente inferiori rispetto a due anni fa. Ma c’è anche la concorrenza sleale sulle carni delle produzioni estere, che vengono spacciate come nazionali per la mancanza dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine, come invece avviene per la carne bovina. Così  da parte degli addetti sono stati chiesti per tutto il settore interventi strutturali e congiunturali. In particolare, è stato sottolineato, è necessario che le Regioni del Centrosud e il ministero competente, eroghino i finanziamenti necessari per svuotare i magazzini e risollevare la produzione del formaggio pecorino». Oltre ad un intervento immediato di aiuto nei confronti di allevatori e produttori è necessario – è  stato ribadito dai vertici del sindacato  – considerare l’intera filiera, rilanciando il prodotto attraverso la promozione e l’allargamento di mercati. Ma la protesta più eclatante, organizzata dal Movimento pastori sardi, si è svolta ad  Alghero. Centinaia gli allevatori, hanno manifestato sulla strada provinciale che collega la città all’aeroporto, costringendo i passeggeri a percorrere alcuni chilometri a piedi in quanto le vie di accesso allo scalo aereo sono state bloccate anche dalle forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Una manifestazione che si è svolta pacificamente con l’unica eccezione dei disagi provocati ai turisti che dovevano prendere l’aereo.
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