venerdì 4 dicembre 2020
Si tratta di due cinesi e due italiani: il traffico di giovani donne continuava da due anni, con ramificazioni in diverse regioni
Gli aguzzini delle ragazze cinesi nell'appartamento in cui venivano fatte prostituire

Gli aguzzini delle ragazze cinesi nell'appartamento in cui venivano fatte prostituire - Carabinieri di Matera

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Solo la paura del Covid e poi il lockdown avevano bloccato l'affare della prostituzione cinese a Matera (con collegamenti in altre città). Ma con la riapertura delle attività "è ripreso alla grande, superando anche la diffidenza verso chi veniva dal Paese origine della pandemia", commentano i carabinieri della città dei "Sassi".

Oggi sono scattate le manette per due cinesi e due italiani con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione di donne cinesi. L'indagine, condotta dai carabinieri della Compagnia di Matera, coordinati dalla locale Procura, ha bloccato un affare che andava avanti da almeno due anni, con collegamenti in Puglia, Lazio e Lombardia.

Cinese era il promotore e organizzatore dell'affare, italiano il proprietario dell'appartamento, ora sequestrato, nel popolare quartiere di Piccianello dove si svolgeva il "mercato del sesso", italiana anche la persona che si occupava di portare cibo ed acqua alle prostitute all’interno della casa e di provvedere ai loro spostamenti, cinese, invece, chi provvedeva a pubblicizzare le prestazioni sessuali delle donne con annunci su un noto sito web di incontri, indicando un numero di utenza mobile da contattare.

Le ragazze, tra i 25 e i 30 anni, arrivavano a Matera e venivano accompagnate nell'appartamento. Arrivavano in coppia, col trolley, come normali turiste, come si vede nelle immagini dei carabinieri. Ma non restavano a lungo. Venivano, infatti, sostituite a loro volta con altre ragazze, in media ogni due settimane circa. Nei mesi di indagini i carabinieri ne hanno individuate una cinquantina, che poi partivano per altre città dove, molto probabilmente, le attendeva la stessa attività.

I clienti, tutti italiani, anche di fuori Matera, pagavano 50 euro per la prestazione sessuale, una cifra molto bassa, da prostituzione stradale. E infatti erano in tanti a entrare in quella casa, 30-40 al giorno, di età tra i 30 e i 60 anni. Clienti di solo due prostitute.

Davvero un ricco affare come dimostra, sottolinea il comandante della Compagnia di Matera, maggiore Giuseppe Ianniello, la grande quantità di denaro trovata nell'abitazione di uno degli arrestati. Le indagini condotte hanno fatto emergere gravi indizi di colpevolezza anche in capo a due donne di origine cinese, non ancora identificate: una si occupava di gestire le chiamate provenienti dai clienti, e di pianificare gli incontri con la prostituta all’interno dell’appartamento, mentre l’altra donna, presente nello stesso appartamento, ma in una stanza separata, riscuoteva i soldi dei clienti. Il tutto è andato avanti a lungo, alla luce del sole, finché qualche segnalazione è arrivata ai carabinieri. Nessuna collaborazione, almeno per ora, dalle ragazze, alle quali andavano 20 euro a incontro, ma con una vita ormai segnata.

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