
Uno screening mammografico - IMAGOECONOMICA
Nuove prestazioni sanitarie sono prossime a essere rese disponibili nel Servizio sanitario nazionale (Ssn). Le prevedono le bozze, diffuse dal sito di informazione online Quotidianosanita.it, di un nuovo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) che aggiorna quello del 12 gennaio 2017 sui Livelli essenziali di assistenza (Lea), e di un nuovo Decreto del ministro della Salute Orazio Schillaci (di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti). Tra le principali novità spicca la maggiore attenzione alla prevenzione nell’ambito delle patologie tumorali e degli screening neonatali, l’introduzione di cure per le psicosi e i disturbi alimentari e nuove patologie gravi per le quali sono state approvate esenzioni dal ticket. Nella protesica sono da segnalare alcuni dispositivi per non vedenti. L’impatto economico delle nuove prestazioni è pari a quasi 150 milioni di euro (peraltro già stanziati), mentre per alcune misure di tipo organizzativo non si prevedono ulteriori costi.
Lo schema dei nuovi decreti (ancora da approvare) è stato predisposto dagli uffici del ministero della Salute in base ai lavori della Commissione nazionale per l’aggiornamento dei Lea (rinnovata nel mese di luglio 2024), che si è avvalsa della collaborazione dell’Istituto superiore di sanità (Iss), dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), ma anche di società scientifiche, associazioni dei pazienti e singoli cittadini. Solo una piccola parte delle proposte ricevute ha potuto essere accolta perché, spiega la relazione illustrativa dei provvedimenti, «l’elemento fondamentale è legato alla formulazione di una proposta articolata e motivata, basata su elementi oggettivi, supportata dalla raccolta delle evidenze disponibili». Infatti, in un’ottica di appropriatezza, le prestazioni «essenziali» (i Lea) devono essere «efficaci» per poter essere erogate dal Ssn.
Significativa è l’attenzione alla prevenzione oncologica, specialmente per i tumori della mammella e dell’ovaio per le donne a rischio genetico per la presenza di varianti patogene dei geni Brca1 e Brca2. Il programma di screening prevede la ricerca delle varianti maligne nelle donne parenti di primo grado di chi è risultata affetta dalla patologia. Per chi risulta positiva ma sana, c’è un percorso di sorveglianza attiva finalizzato alla diagnosi precoce con visite senologiche, mammografie, ecografie, risonanze e consulenze oncologiche e ginecologiche.
Capitolo screening neonatali: oltre alla conferma del test per l’atrofia muscolare spinale (Sma), entrano nei Lea quelli per immunodeficienze combinate gravi (Scid), deficit di adenosina deaminasi (Ada-Scid) e deficit di purina nucleoside fosforilasi (Pnp-Scid), iperplasia surrenalica congenita da deficit della 21-idrossilasi, mucopolisaccaridosi tipo 1, adrenoleucodistrofia legata all’X, malattia di Fabry, malattia di Gaucher, deficit di glucocerebrosidasi, malattia di Pompe.
Attenzione anche alle psicosi e ai disturbi alimentari: previste dieci sedute di terapia psico-educazionale individuale e dieci di gruppo per pazienti con anoressia, bulimia e disturbi misti.
Tra le prestazioni ambulatoriali figura il test prenatale Nitp che individua con un prelievo di sangue materno le principali trisomie (13, 18, 21) del feto: si prevede un percorso specifico per le gravidanze risultate a rischio in base ai primi esami di routine. Poi l’elastografia epatica per evitare biopsie in caso di epatopatie croniche, il dosaggio della luteotropina (omesso nel Dpcm del 2017), il test genetico Cyp2C9 per la farmacogenomica della sclerosi multipla.
Pesano per un terzo del valore degli interventi le esenzioni dalla spesa per alcune patologie: sindrome fibromialgica, idrosadenite suppurativa, malattia polmonare da micobatteri non tubercolari.
Questo aggiornamento dei Lea giunge mentre è ancora pendente davanti al Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Lazio la causa promossa da molti laboratori e fornitori di servizi per il Ssn contro il Nomenclatore emanato dal ministro della Salute, Schillaci, lo scorso 25 novembre che aggiornava i costi delle prestazioni previste dal precedente aggiornamento dei Lea, quello approvato con Dpcm nel gennaio 2017. Dopo un accoglimento da parte del Tar dei ricorsi e poi del controricorso del ministero, l’udienza sul merito del provvedimento è prevista per il prossimo 28 maggio.