martedì 4 luglio 2017
Per impossibilità di risalire al movente e agli autori dell'uccisione dell'inviata del Tg3 e dell'operatore Miran Hrovatin, avvenuti il 20 marzo 1994 a Mogadiscio.
Il pick up in cui fu ucciso Ilaria Alpi (Ansa)

Il pick up in cui fu ucciso Ilaria Alpi (Ansa)

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È impossibile risalire al movente o agli autori degli omicidi di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, avvenuti il 20 marzo 1994 a Mogadiscio, in Somalia. Per questo la Procura di Roma ha fatto richiesta di archiviazione dell'ultimo fascicolo d'inchiesta sulla complessa vicenda. Gli accertamenti erano stati avviati sulla base del provvedimento del gip Emanuele Cersosimo che nel dicembre 2007 dispose nuove indagini.

Adesso la Procura, con il pm Elisabetta Ceniccola, risponde punto su punto a quelle questioni che erano state sollevate dal giudice. Ed è un buco nero. Perché non si possono attivare indagini in Somalia e non c'è alcuna indicazione su movente ed assassini. L'unico condannato in relazione all'omicidio, il somalo Hashi Omar Hassan - si ricorda in un passo del dossier - nell'ottobre scorso, dopo un processo di revisione, è stato assolto.

I presunti depistaggi non hanno risposta. Il ruolo giocato dal testimone rivelatosi fasullo, Ahmed Ali Rage detto Gelle, è ancora senza un perché. Nessuno è riuscito a spiegare se c'era o meno un disegno od una strategia di qualche tipo. La morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin resta con il finale interrogativo.

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