mercoledì 19 dicembre 2012
​Confiscati 88 milioni a Deutsche Bank, Ubs, Jp Morgan e Depfa Bank per la presunta truffa al Comune di Milano. Il procuratore aggiunto Robledo: sentenza storica. Gli istituti ricorreranno in appello: agito correttamente.
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Il giudice di Milano Oscar Magi ha condannato a una pena pecuniaria quattro banche - Deutsche Bank, Ubs, Jp Morgan e Depfa Bank - per la presunta truffa sui derivati stipulati dal comune di Milano nel 2005. Il giudice ha stabilito la confisca di circa 88 milioni di euro ai quattro istituti, la multa di un milione per ciascuno, e condannato nove persone fisiche, tra manager ed ex manager degli istituti di credito a pene comprese tra i sei mesi e gli otto mesi e 15 giorni. Tutte le condanne per i nove imputati sono con sospensione della pena, con il riconoscimento delle attenuanti generiche e con l'incapacità di contrattare per un anno con la pubblica amministrazione. Si conclude così uno dei primi processi a livello internazionale con al centro i derivati.Per il procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo, che ha coordinato l'inchiesta, "è una sentenza storica, perché è stato riconosciuto il principio fondamentale che ci deve essere trasparenza da parte delle banche nel contrattare con la pubblica amministrazione". "L'Italia è stata terra di scorribande - ha aggiunto - a differenza ad esempio dell'Inghilterra dove i derivati sono vietati".Si tratta di un processo "pilota" a livello internazionale su una presunta truffa che vede al centro un'operazione sullo strumento finanziario dei derivati. Secondo l'accusa le quattro banche avrebbero"raggirato" l'amministrazione comunale milanese stipulando nel 2005 uno swap trentennale (sotto la giunta Albertini, contratti poi rinnovati sotto la giunta Moratti) e senza informare come dovuto il Comune di tutti i rischi dell'operazione. Anche una perizia, ordinata dal giudice nel corso del processo durato circa 2 anni e mezzo, aveva stabilito in sostanza che le banche avevano male informato l'amministrazione comunale, la quale, comunque, aveva avuto fretta di concludere l'operazione. Il Comune di Milano che si era costituito parte civile, è poi uscito dal processo dopo un accordo di transazione con i quattro istituti di credito di circa 455 milioni di euro.Il giudice di Milano ha anche disposto la trasmissione degli atti alla Procura "in relazione alla posizione di Angela Casiraghi", ex direttore centrale finanza del Comune di Milano, "in ordine al reato di falsa testimonianza". Casiraghi era stata sentita sia in fase di indagini sia nel corso del processo e la presunta falsa testimonianza farebbe riferimento ad alcune sue affermazioni rese da teste nel dibattimento.In un comunicato, Deutsche Bank fa sapere che "rimane convinta di avere agito correttamente, come pure i suoi dipendenti. La banca intende, quindi, ricorrere in appello confidando in una risoluzione positiva del processo. JP Morgan è "delusa dalla decisione del Giudice, sia con riferimento alle persone fisiche, sia con riferimento alla banca", afferma l'istituto americano deciso a ricorrere in appello, così come gli altri.
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