Nel XXIII rapporto del Centro studi della scuola cattolica (Cssc), che affronta il tema del «fare scuola dopo l’emergenza» sono state raccolte 6 buone pratiche messe in campo dalla scuola cattolica paritaria in occasione dello stop alle lezioni in presenza - Ansa
«Uno strumento prezioso per tutta la comunità educante». Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi definisce così il XXIII rapporto del Centro studi della scuola cattolica (Cssc), che affronta il tema del «fare scuola dopo l’emergenza».
Il Rapporto è stato illustrato giovedì al ministero dal coordinatore scientifico del Cssc Sergio Cicatelli. «Dobbiamo lavorare tutti insieme affinché tutte le bambine e tutti i bambini abbiano le stesse opportunità di istruzione». Nel Rapporto sono indicate 16 buone pratiche messe in campo dalla scuola cattolica paritaria in occasione dello stop alle lezioni in presenza.
Il segretario generale della Cei, il vescovo Stefano Russo, ha dato atto al ministro Bianchi dell’impegno «per far ripartire questo anno scolastico con modalità che garantissero lo svolgimento della didattica in presenza ». Il vescovo Russo ha anche sottolineato come «le scuole cattoliche sono da tempo impegnate a far progredire la qualità del sistema formativo nazionale, con competenza e passione educativa» augurandosi che «il loro servizio al bene comune sia sempre più qualificato e riconosciuto pubblicamente».
Da tutti, a iniziare dallo stesso Rapporto, la sottolineatura dell’importanza del rapporto umano diretto nell’azione educativa, non mediata dalla tecnologia.