mercoledì 13 febbraio 2019
Nei dintorni di San Nicola la Strada, nel sito di una ex fabbrica di vetro, rinvenuti pozzi artesiani il cui contenuto supera anche di 900 volte i limiti di legge
Gli accertamenti nei pozzi eseguiti dai carabinieri della compagnia di Caserta

Gli accertamenti nei pozzi eseguiti dai carabinieri della compagnia di Caserta

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Dodici pozzi contaminati da arsenico sono stati sequestrati dai carabinieri nella zona tra Caserta e San Nicola la Strada. La quantità di sostanza nociva che è stata riscontrata supera di 900 volte i limiti di legge (la soglia ammessa è di 10 milligrammi). Una “quantità abnorme” per il procuratore di Santa Maria Capua Vetere Maria Antonietta Troncone che ha disposto il provvedimento di chiusura.

L’acqua dei pozzi sequestrati – su cui è stata riscontrata una severa contaminazione da metalli pesanti, in particolare da arsenico, sostanza conosciuta per la sua elevata tossicità – è stata utilizzata per anni per irrigare alcune colture ma anche per i giardini di complessi residenziali; non arriva invece nelle case, che sono allacciate alla normale condotta idrica.

I carabinieri hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo nell’ambito di un’ampia indagine ambientale che ha accertato una situazione definita dagli stessi investigatori “allarmante”. Si stanno svolgendo inoltre diverse attività tecniche di carotaggio volte a verificare, soprattutto, se la contaminazione abbia interessato anche la terra che costituisce il suolo. E' infatti emerso che l'area denominata "Piscina Rossa" è stata utilizzata in passato come recapito delle acque di processo delle attività industriali dell'ex fabbrica di produzione del vetro Saint Gobain, che si trovava in quel sito sin dal 1958.

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