giovedì 22 dicembre 2022
Verso la fiducia alla Camera domani ma c’è un pasticcio su una norma senza copertura. Ancora polemiche sullo scudo penale. Dallo smart working alla tassa di soggiorno, le aggiunte last-minute
Il ministro dell'Economia e Finanze, Giancarlo Giorgetti, all'Assemblea Coldiretti

Il ministro dell'Economia e Finanze, Giancarlo Giorgetti, all'Assemblea Coldiretti - Ansa

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La manovra da 35 miliardi “vede” finalmente l’approdo nell’Aula della Camera. Ma non prima di un altro passaggio, oggi, in Commissione, a causa di una norma da 450 milioni di euro per i Comuni che risulterebbe senza coperture. L’ultimo pasticcio di un iter parlamentare travagliato, che si concluderà con una doppia fiducia: tra domani e il 24 a Montecitorio, tra il 28 e il 29 al Senato. Un cammino tortuoso, sotto l’ombra minacciosa dell’Esercizio provvisorio, nonostante la legge di bilancio 2023 fosse per due terzi - 24 miliardi - vincolata alle misure contro il caro-energia prorogate per il primo trimestre 2023. E nonostante alcuni nodi politici complessi, come la proroga parziale del superbonus, siano stati risolti tempestivamente. Ha inciso la trattativa con l’Ue sul tetto all’obbligo di accettare pagamenti in Pos, misura poi ritirata. Ma hanno inciso anche le fibrillazioni in maggioranza su interventi come lo scudo penale per le false dichiarazioni al fisco - infine non presentato -, che ha causato la reazione stizzita della premier Meloni e del ministro dell’Economia Giorgetti contro i proponenti di Forza Italia. Alla fine, dopo un mese di taglia e cuci, annunci e retromarce, una vera unità Fdi, Lega e Fi l’hanno trovata solo nel taglio dei beneficiari del Reddito di cittadinanza.

La notte delle ultime picconate al Reddito

Solo nella seduta conclusasi ieri mattina la Commissione Bilancio ha votato gli emendamenti e dato mandato ai relatori per l’aula. La seduta decisiva si è caratterizzata per un nuovo blitz contro il Reddito di cittadinanza. Già ridotto prima a 8 e poi a 7 mesi per il 2023, arriva una nuova stretta anche sulle offerte di lavoro cui si può dire “no”. Con l'approvazione di un emendamento a firma Maurizio Lupi, sparisce l’aggettivo “congrua” a fianco a “offerta di lavoro".

In pratica la prima offerta che - se rifiutata - fa perdere il diritto all'assegno non dovrà più considerare le esperienze e competenze maturate e nemmeno la distanza del luogo di lavoro (80 kilometri) e i tempi di trasferimento (100 minuti con mezzi di trasporto pubblici). Poco dopo il varo dell’emendamento, la ministra del Lavoro Marina Calderone ha specificato che la questione è ancora oggetto di confronto e confluirà in un decreto previsto a gennaio. Ma intanto il segnale è chiaro: qualsiasi offerta arrivi, va accettata.

Su spinta poi del ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, viene previsto che per i giovani la fruizione sia legata all'istruzione. Per i beneficiari di età compresa tra 18 e 29 anni che non hanno terminato la scuola dell'obbligo la possibilità di usufruire del reddito sarà condizionata all'iscrizione e alla frequenza di percorsi di formazione o comunque funzionali all'adempimento dell'obbligo scolastico.

Altra novità riguarda chi invece utilizza il Reddito per pagare l'affitto. La quota non sarà più a disposizione del beneficiario ma sarà versata direttamente al proprietario dell’immobile. Ma anche su questo punto ci vorranno norme applicative.

M5s attacca, il Pd pure ma la maggioranza si schiera compatta a difesa delle modiche: bisogna tornare nel mercato del lavoro, dicono Giorgetti, Lollobrigida e i pezzi da 90 dell’esecutivo.

Le altre misure

Le ultime modifiche prevedono la proroga dello smart working per i lavoratori fragili sino al 31 marzo, il prolungamento per sei mesi della possibilità, per gli esercizi commerciali, di tenere tavolini all’aperto, lo sconto d’Iva sulle case “green”, la trasportabilità dei mutui da variabile a fisso (ma per gli Isee sino a 35mila euro). Inserita la possibilità di aumentare la tassa di soggiorno sino a 10 euro. Confermato l’addio a 18App, sostituita da due Card per maggiorenni, una legata all’Isee (35mila euro) e l’altra al voto di maturità. Tornano i voucher per i lavori occasionali e saranno validi anche per i night. Il cosiddetto “salvasport” consentirà invece di spalmare i debiti fiscali delle società calcistiche in 60 rate.

Pos e Superbonus, la mediazione definitiva

Saltato il tetto di 60 euro entro il quale i commercianti avrebbero potuto rifiutare transazioni col Pos senza incorrere in sanzioni, per “mitigare” i costi delle commissioni viene istituito un tavolo permanente e, in caso di mancata soluzione, scatta un “contributo straordinario” delle banche. Per quanto riguarda il Superbonus 110%, per i condomini arriva la proroga fino al 31 dicembre 2022 dei termini per presentare la Cila, purché le delibere assembleari siano state approvate entro il 18 novembre.

Ieri in Cdm milleproroghe (ma senza Meloni)

Con Meloni indisposta e Salvini a presiedere, ieri il Cdm ha messo a terra anche il famoso “milleproroghe”, che ora da tradizione sarà assalito dai partiti. Oltre alla proroga delle ricette elettroniche (leggi qui), arriva anche, fronte lavoro, la proroga per il biennio 2024-2025 del contratto di espansione. Si proroga di ulteriori sei mesi (sino al 30 giugno 2023) il termine per la presentazione della dichiarazione Imu relativa all'anno d'imposta 2021, da parte degli enti, sia pubblici che privati, non commerciali.



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