Dopo il 'Jobs Act' l’Italia ha bisogno di un 'Social Act', ovvero di misure di contrasto alla povertà ma anche di un lavoro coordinato sulle politiche attive per il lavoro e quelle sociali, che metta in rete le energie dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali e che si occupi in termini universalistici di tutelare quelle fasce di popolazione che si trovano in condizioni di grande difficoltà. A dirlo è stato il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, che ha incontrato i presidenti delle Regioni per discutere del primo Piano nazionale di contrasto alla povertà. «Il 2016 è l’anno propedeutico affinché nel 2017 vi sia questo strumento; abbiamo un miliardo dal 2017 – ha annunciato Poletti – per il Piano di contrasto alla povertà. Si potrà incrementarlo: nella Legge di stabilità pro- veremo ad aggiungere risorse in più al miliardo che già abbiamo e che sarà stabile, lo avremo cioè per tutti gli anni stabilmente in bilancio». Anche l’Italia, dunque, si predispone ad avere uno strumento per la lotta alla povertà. «Il 'Social act' è l’insieme di tutti gli strumenti in campo. Oggi –ha osservato Poletti – non c’è una strumentazione integrata, con il nuovo provvedimento questo verrà fatto ». In un documento approvato qualche mese fa i presidenti delle Regioni hanno chiesto un incremento progressivo dello stanziamento fino ad arrivare a una copertura annuale a regime di almeno 7 miliardi di euro. «Abbiamo avuto un ottimo confronto con il ministro Poletti e una condivisione sia sulla misura adottata per la prima volta dal Governo che sui criteri, nell’idea che dobbiamo tendere a un Piano non tanto di carità ma di dignità», ha affermatoil presidente della Conferenza delle Regioni e governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. Il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, pur trovando importante il fatto che il Governo stia pensando a una legge sull’inclusione sociale, ha detto di ritenere «assurdo, e credo verrà rettificato, il fatto che si preveda una tabella secondo la quale per ogni membro della famiglia si danno 80 euro. Però se superi il numero di 5 e ne hai, per esempio, 8, prendi le stesse risorse di chi ne ha 5. Non vorrei – sottolinea – che diventasse la solita legge sulle casse integrazioni mascherate». Il governatore della Toscana, Enrico Rossi, chiede che vengano resi funzionanti i centri per l’Impiego, «in Italia ne abbiamo solo 8mila, in Germania sono più di 80 mila»..Infine, la presidente dell’Umbria, Catiuscia Marini, ha ricordato che i provvedimenti interesseranno circa 280 mila nuclei familiari e oltre 500 mila minori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Il ministro Giuliano Poletti