venerdì 13 maggio 2016
COMMENTA E CONDIVIDI
Dopo il 'Jobs Act' l’Italia ha bisogno di un 'Social Act', ovvero di misure di contrasto alla povertà ma anche di un lavoro coordinato sulle politiche attive per il lavoro e quelle sociali, che metta in rete le energie dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali e che si occupi in termini universalistici di tutelare quelle fasce di popolazione che si trovano in condizioni di grande difficoltà. A dirlo è stato il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, che ha incontrato i presidenti delle Regioni per discutere del primo Piano nazionale di contrasto alla povertà. «Il 2016 è l’anno propedeutico affinché nel 2017 vi sia questo strumento; abbiamo un miliardo dal 2017 – ha annunciato Poletti – per il Piano di contrasto alla povertà. Si potrà incrementarlo: nella Legge di stabilità pro- veremo ad aggiungere risorse in più al miliardo che già abbiamo e che sarà stabile, lo avremo cioè per tutti gli anni stabilmente in bilancio». Anche l’Italia, dunque, si predispone ad avere uno strumento per la lotta alla povertà. «Il 'Social act' è l’insieme di tutti gli strumenti in campo. Oggi –ha osservato Poletti – non c’è una strumentazione integrata, con il nuovo provvedimento questo verrà fatto ». In un documento approvato qualche mese fa i presidenti delle Regioni hanno chiesto un incremento progressivo dello stanziamento fino ad arrivare a una copertura annuale a regime di almeno 7 miliardi di euro. «Abbiamo avuto un ottimo confronto con il ministro Poletti e una condivisione sia sulla misura adottata per la prima volta dal Governo che sui criteri, nell’idea che dobbiamo tendere a un Piano non tanto di carità ma di dignità», ha affermatoil presidente della Conferenza delle Regioni e governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. Il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, pur trovando importante il fatto che il Governo stia pensando a una legge sull’inclusione sociale, ha detto di ritenere «assurdo, e credo verrà rettificato, il fatto che si preveda una tabella secondo la quale per ogni membro della famiglia si danno 80 euro. Però se superi il numero di 5 e ne hai, per esempio, 8, prendi le stesse risorse di chi ne ha 5. Non vorrei – sottolinea – che diventasse la solita legge sulle casse integrazioni mascherate». Il governatore della Toscana, Enrico Rossi, chiede che vengano resi funzionanti i centri per l’Impiego, «in Italia ne abbiamo solo 8mila, in Germania sono più di 80 mila»..Infine, la presidente dell’Umbria, Catiuscia Marini, ha ricordato che i provvedimenti interesseranno circa 280 mila nuclei familiari e oltre 500 mila minori. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il ministro Giuliano Poletti
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: