martedì 16 agosto 2016
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Famiglie che accolgono famiglie. Nel terzo comune più piccolo d’Italia: Petruro, duecentoventi abitanti, in provincia di Avellino, ma a due passi da Benevento. Idea e gestione sono proprio della Caritas beneventana, il progetto è del Comune e rientra nel Sistema di protezione per i richiedenti asilo e i rifugiati (Sprar). Così attualmente gli ospiti sono sette - compresi due piccolini di pochi mesi con mamme e papà -, che presto arriveranno a venti. “I problemi ci sono – spiega il sindaco, Giuseppe Lombardi –, ma il paese è sempre stato fatto di persone semplici, gente spesso emigrante, quindi basta un po’ di buona volontà e li risolviamo. Intanto l’accoglienza è stata buona, molto buona. E poi accogliendo famiglie è più facile l’integrazione”. L’obiettivo della Caritas è “porre le persone al centro e creare relazioni umane”, dice Marco Milano, responsabile del progetto a Petruro. Perché “un nuovo modello d’integrazione è possibile”, sottolinea don Nicola De Blasio, che guida la Caritas diocesana di Benevento: “Senza mai dimenticare che in ogni persona c’è Cristo che viene a bussare alle nostre porte”.
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Non mancano certe emozioni tutte particolari, come “vedere i bimbi coccolati dalla gente di Petruro”, dice Sonia Capozzi, una delle operatrici in questo Sprar. A proposito, gli operatori sono tutti di Petruro, già specializzati o che si stanno specializzando: “In questo modo evitiamo che i giovani vadano via dal paese, anche per questo abbiamo voluto realizzare il progetto”, racconta ancora il sindaco. Non solo. E lo aggiunge don De Blasio: “Sappiamo bene – sottolinea - che i colletti bianchi della criminalità organizzata approfittano delle disperazioni per reclutare immigrati e sfruttare le ragazze, noi vogliamo combattere anche questo. Contrastare le strutture di peccato”.
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