lunedì 25 luglio 2016
Divise le famiglie, una madre in particolare ha deciso di ritirare il figlio dal centro estivo, altre di ridurne la partecipazione. Su Facebook si è scatenato la querelle per via dell'iniziativa della onlus il Melograno che ha deciso di inserire uno o due profughi come aiutanti volontari agli educatori nel campo estivo a Peschiera Borromeo in provincia di Milano.
COMMENTA E CONDIVIDI
Uno o due rifugiati in supporto allo staff di educatori del centro estivo a Peschiera Borromeo, nel Milanese, dedicato ai 3 ai 14 anni e gestito dalla cooperativa Il Melograno, ed è polemica sui media e sui social network. L'iniziativa giunta al secondo anno e regolarmente comunicata all'Amministrazione comunale ha diviso le famiglie, una madre in particolare ha deciso di ritirare il figlio dal centro estivo, altre di ridurne la partecipazione. È bastato un post di una madre sul gruppo Facebook: Quelli che...Peschiera per alzare un polverone.

«Ritiro mio figlio dal centro estivo comunale, mi arriva un foglio che mi avverte che verranno inseriti 1-2 rifugiati: ora, va bene tutto, ma devono per forza essere inseriti dove ci sono bambini e servirebbe personale specializzato?». Datato 19 luglio questo post ha scatenato una girandola di commenti dai toni più disparati con i genitori e i cittadini di Peschiera Borromeo, cittadina di 20mila abitanti circa a Sud di Milano, che si sono interrogati sull'opportunità o meno di avere il contributo di due richiedenti asilo nello staff del centro estivo. Se da un lato non sono mancate le critiche venate da sentimenti di razzismo strisciante per la comunicazione tardiva del centro estivo e per il fatto che i due rifugiati potrebbero non avere attitudine a stare con i bambini; dall'altro non sono mancati altri genitori che hanno replicato con intelligenza alla proposta di incontro di persone con origini culturali differenti dalle nostre.

Le polemiche sono uscite però dalla cerchia dei genitori, come riportato anche dal quotidiano Repubblica. Al punto che sono dovute intervenire con una nota ufficiale, pubblicata sul sito del Comune di Peschiera Borromeo, sia l'assessore Antonella Parisotto, titolare della delega dei servizi alla persona, sia la stessa cooperativa Il Melograno. «L'Amministrazione ha piena fiducia nella capacità degli operatori del Melograno che con professionalità stanno gestendo il centro estivo - ha dichiarato l'assessora Parisotto - e che parallelamente sono titolari di una gestione di accoglienza per migranti autorizzata dalla Prefettura di Milano». Proprio da questa struttura arrivano i due nuovi assistenti del centro estivo, due ragazzi della Guinea, poco più che ventenni, titolari di protezione internazionale e in possesso di permesso di soggiorno per motivi umanitari. Il tribunale li ha riconosciuti come regolare cittadino comunitario.

«La cooperativa cerca di inserire i profughi in attività di volontariato ai fini di integrazione nel territorio dove risiedono - affermano i responsabili della cooperativa Il Melograno, Massimiliano Manenti o Elena Pila - e per alcuni di loro abbiamo pensato al centro estivo, per attività che non saranno ovviamente mai a sostituzione del personale incaricato ma solo a suo supporto. Potranno ad esempio partecipare ai giochi di gruppo e ai laboratori artistici affiancando gli educatori incaricati, potranno infine aiutare gli operatori per la sorveglianza dei bambini e per la predisposizione dei materiali necessari allo svolgimento delle attività. È in ogni caso esclusa la loro partecipazione ai momenti di gita e di piscina». La cooperativa Il Melograno peraltro ha ricordato che l'inserimento dei rifugiati a supporto dello staff di educatori non comporta alcuna spesa per le famiglie.Le precisazioni di alcuni genitori, come riportato dalle agenzie di stampa, arrivate nelle ore successive da un lato sembrano placare le polemiche sul caso del centro estivo di Peschiera Borromeo: «Sono stata fraintesa - scrive in serata la mamma che ha ritirato il figlio - volevo solo essere informata, credo che continuerò a mandare il mio bambino al centro estivo». Dall'altro lato, però, sembrano sinonimo di un clima di intolleranza più ampio che l'Amministrazione comunale di Peschiera Borromeo sta fronteggiando anche a causa della tendopoli per 300 rifugiati che nelle prossime settimane sorgerà nel territorio del comune del Milanese e che allo stesso modo sta creando malumore e proteste da parte dei cittadini.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: