sabato 9 novembre 2013
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Recuperare il gusto del gioco antico, quello delle stecche rosse e blu del calcio balilla, per dire no al dilaga­re delle macchinette mangiasoldi e di­struggifamiglie. La città di Palermo aderi­sce alla giornata di SlotMob, una mobili­tazione «per il buon gioco, contro le nuo­ve povertà e la dipendenza dal gioco d’az­zardo », inserita nella fiera del consumo cri­tico e degli stili di vita sostenibili 'Fa’ la co­sa giusta' che fino a domani riempirà i Cantieri culturali della Zisa di migliaia di palermitani consapevoli e solidali. E quale modo migliore per veicolare ai gio­vanissimi il messaggio del gioco pulito contro quello sporco dell’azzardo, se non quello di una divertente partita a biliardi­no sotto il cielo azzurro di Palermo.
Sono stati 1.500 gli studenti che hanno tenuto a battesimo la manifestazione, organizzata da tantissime associazioni, tra cui Addio­pizzo, Arci Sicilia, Associazione per la pa­ce e lo sviluppo nel Mediterraneo, Banca Etica, Centro Impastato, Libera Terra, Si­quillyah, Solidaria, Fisac Cgil. «Abbiamo i­niziato con una colazione al gazebo in fie­ra del Caffé del Kassaro che ha scelto di non avere slot machine nel suo locale – spiega Steni Di Piazza, direttore di Banca Etica a Palermo –. Il titolare del bar, Lucio Gionti, sarà premiato oggi dal sindaco. Ma vogliamo anche curare il cattivo gioco con quello sano, comunitario, nel rispetto dei cittadini più vulnerabili. È un modo per ri­lanciare un nuovo modello di economia: in Sicilia sono stati spesi oltre 5 miliardi e 642 milioni nel gioco d’azzardo».
A dare il “calcio d’inizio” Luigino Bruni, e­conomista e coordinatore della commis­sione internazionale Economia di comu­nione. «Lo SlotMob è nato dalla riflessio­ne di due giovani romani che videro un ra­gazzo disabile entrare in un bar per anda­re a prendere la mamma che giocava la pensione del figlio alle macchinette – rac­conta Bruni –. È straordinario quello che in pochi mesi è accaduto. Oggi aderisco­no 100 associazioni a livello nazionale e questa è la decima giornata per dire no a un sistema malato». E il sindaco Leoluca Orlando rilancia: «So­stenibilità significa armonia, armonia tra me e gli altri, armonia tra gli esseri umani, armonia tra gli esseri umani e l’ambiente, fra passato e futuro. Non a caso Palermo si candida Capitale Europea della Cultura 2019 perché con 125 nazionalità e 100 lin­gue parlate si vive in grande armonia».
Tra le questioni al centro della fiera, oltre alla sostenibilità ambientale e all’eticità dei prodotti, la legalità, con la carta etica sottoscritta da tutte le aziende parteci­panti. «È un documento di impegno – di­ce Umberto Di Maggio, coordinatore re­gionale di Libera – che riguarda fiscalità, scelta dei fornitori, politiche del lavoro, qualità dei prodotti. Un percorso a cui si è arrivati insieme a Libera. Fa’ la cosa giusta! È una fiera contro gli stili di vita mafiosi». Ma anche Libera si è ritrovata ad affronta­re il problema della ludopatia e del gioco d’azzardo. «Giornalmente riceviamo al­meno dieci telefonate di persone che ci chiedono aiuto perché non riescono a u­scire dal tunnel – aggiunge Di Maggio –. Noi che siamo nati come associazione an­timafia ci troviamo a rispondere anche ai bisogni nati dall’uso inconsapevole del de­naro».
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