giovedì 20 marzo 2014
​Il paese nel Tarantino si mobilita per sostenere i due superstiti.
Mons. Santoro: «Strage brutale: dov'è l'umanità?»
ANALISI Non lasciamo soli i figli delle famiglie mafiose (A.M.Mira)
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I volti tirati, poca voglia di parlare. A Palagiano nessuno ancora crede a quello che è accaduto. Nel piccolo paese della provincia di Taranto si vive di agricoltura. Olio e agrumi. Difficile credere che la piazza possa essere al centro delle contese di bande rivali in cerca di espansione per lo spaccio di droga. Eppure potrebbe essere proprio questo il movente della strage di lunedì sera. Tre le vittime: Cosimo Orlando, 43 anni, detenuto per un duplice omicidio e in regime di semilibertà, la compagna Carla Maria Fornari, 31 anni, vedova di Domenico Petruzzelli, braccio destro del boss Attorre con cui fu ucciso nel 2011, e il bambino di appena 30 mesi che di quel padre mai conosciuto, portava il nome. Una ventina di colpi contro l’utilitaria su cui viaggiavano, diretti a Taranto. Il  pensiero della comunità di Palagiano ora è tutto per i due bambini sopravvissuti all’inferno di proiettili. Davide e Mauro, 6 e 7 anni, hanno riferito a una zia di essersi finti morti per salvarsi. Ieri mattina Laura Gioia, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Giovanni XXIII, dove i fratellini di Domenico sono iscritti, ha incontrato psicologi e assistenti sociali per capire come riuscire ad accoglierli nel migliore dei modi. «Sono loro le altre due vittime della strage, hanno già dovuto affrontare la scomparsa violenta del padre, adesso questa tragedia. Ora dobbiamo pensare a difenderli dal dolore che si porteranno dentro. La madre per loro era un riferimento, mi hanno detto le maestre che partecipava alla vita scolastica dei figli ed era presente. Non sarà facile».Ieri sera la comunità del piccolo borgo ha voluto ricordare le vittime con una fiaccolata. Intanto il sindaco, Antonio Tarasco, che ha chiesto aiuto a prefetto e questore per tenere sotto controllo una situazione che potrebbe diventare pericolosa, non vuole che la sua comunità si scoraggi. «Non facciamoci schiacciare dalla paura - ha detto - ma lottiamo insieme per portare avanti il nome di un paese che vive con orgoglio di agricoltura». E sui bambini sopravvissuti: «Abbiamo già allertato i servizi sociali. Avranno il sostegno di tutto il paese». Intanto emergono nuovi particolari. Orlando è stato l’ultimo a morire, dopo che per 45 minuti gli operatori del 118 hanno provato a rianimarlo. La donna e il suo bambino sono morti sul colpo. Attesi per oggi i risultati dell’autopsia.
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