venerdì 3 gennaio 2020
È successo alla Sevel di Atessa, nel Chietino. La vittima aveva 29 anni. Furlan (Cisl): «La sicurezza deve diventare la nostra priorità anche nel 2020»
Cartello per dire «basta» alle morti sul lavoro

Cartello per dire «basta» alle morti sul lavoro - Ansa

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Aveva 29 anni, il primo morto sul lavoro del 2020. Christian Terilli abitava con la famiglia a Pignataro Interamna, in provincia di Frosinone, e ha perso la vita nello stabilimento Sevel di Atessa, nel Chietino. Poco dopo mezzogiorno, il giovane, dipendente della ditta Sinergia e impegnato in un intervento di manutenzione per conto della Comau, società del gruppo Fca, è stato schiacciato e ucciso sul colpo da un supporto di ferro dell'impianto robotico su cui stava lavorando. L'incidente è avvenuto nel reparto Lastratura, la cui area è stata posta sotto sequestro dal pm Serena Rossi che indaga sulle cause dell'infortunio. Avvenuto mentre la fabbrica è chiusa per le ferie natalizie e le uniche attività sono quelle legate alla manutenzione degli impianti.

«Strage che dobbiamo fermare»

«È orribile iniziare l'anno con nuove vittime sul lavoro - scrive su Twitter la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan -. Una strage che dobbiamo tutti fermare. La sicurezza deve diventare la nostra priorità anche nel 2020». «Non è possibile continuare a contare giorno dopo giorno vittime sui luoghi di lavoro, i lavoratori e le lavoratrici non possono vivere con l’incubo di non ritornare a casa. Le aziende che non investono sulla sicurezza andrebbero penalizzate seriamente», sottolinea il Coordinatore Nazionale Fim Cisl settore automotive Raffaele Apetino. Sulle «responsabilità di prevenzione e controllo delle imprese e delle istituzioni pubbliche», insiste la Fiom-Cgil, con il segretario nazionale Michele De Palma. Anche Fca esprime, in una nota, «profondo cordoglio e vicinanza» alla famiglia del giovane operaio morto, confermando la disponibilità, «per quanto di sua competenza» a «collaborare attivamente con le autorità competenti, che stanno compiendo accertamenti sulle cause dell'incidente drammatico ed eccezionale».

Inail: 997 vittime nei primi undici mesi del 2019

Nei primi undici mesi del 2019, sono state 997 le denunce di infortunio mortale registrate dall'Inail, il 4,7% in meno rispetto allo stesso periodo del 2018. Complessivamente, le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto tra gennaio e novembre sono state 590.679 (-0,2%). In aumento, invece, le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 56.556 (+2,7%).

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